Tratto da “La Scomparsa dell’Universo” di Gary Renard – © 3V Edizioni
PURSAH: Una cosa che ora voglio sottolineare è che l’illuminazione non ha niente a che fare con le esperienze apparenti di “pre-morte”.
Abbiamo già detto che il Corso insegna che la coscienza è stata la prima divisione introdotta nella mente dopo la separazione. La coscienza è sinonimo di mente divisa. Quando il corpo finisce di funzionare la tua coscienza continua. Questo è un altro motivo per cui non si dovrebbe temere la morte. Le persone sentono dire, o provano in prima persona, quanto possa essere bella l’esperienza di “pre-morte”, ma non capiscono che è bella solo temporaneamente e solo in confronto alla vita nel corpo. L’essere liberi da tutto il dolore e le restrizioni del corpo e diventare temporaneamente consapevoli della mente divisa più grande, può essere sbalorditivo. Ma le persone non possono parlare dell’intera esperienza, perché se potessero, vorrebbe dire che hanno avuto l’intera esperienza, e sarebbero morti! Naturalmente è il loro corpo che sembra essere morto, e che non è in grado di passare alla prossima vita illusoria.
Ma alla fine, succede che lo stupore per ciò che accade svanisce, perché il senso di colpa inconscio, che è ancora all’interno della mente, recupera il terreno perduro. Così ci si reincarna come modalità per fuggire dal senso di colpa e dalla paura di Dio. Questo alla fine accade sempre, a meno che, la propria mente non sia stata completamente guarita dallo Spirito Santo. Alcuni buddisti cercano di evitare la reincarnazione praticando il “sogno lucido” mentre sono a letto durante la notte, uno stato in cui si è consapevoli che si sta sognando finalizzato ad addestrare la propria mente a fare in modo che quando arriverà la morte del proprio corpo si possa semplicemente decidere di non reincarnarsi.
Questo è molto intelligente, ma non funziona, a meno che non ci sia un’assenza totale del senso di colpa inconscio. Ma se il senso di colpa inconscio fosse stato completamente guarito, avrebbero raggiunto l’illuminazione mentre sembravano essere ancora nel corpo, non dopo. In ogni caso, quello che vogliamo sottolineare è che non si dovrebbe confondere la gioia totalmente transitoria delle esperienze di “pre-morte” con l’illuminazione. L’illuminazione avviene durante una delle tue vite illusorie. Il corpo viene messo da parte, una volta per tutte, solo dopo che la tua mente si risveglia dal sogno.
Cito qui una massima Vangelo di Tommaso che si riferisce a questo (nella versione di Nag Hammadi è la numero 59):
Guardate il Vivente finché siete vivi. Diversamente, quando morirete e cercherete di vedere il Vivente, non sarete in grado di vedere.
In questa massima “Il Vivente” è lo Spirito Santo che parla per Cristo e per Dio a questo livello.
Si guarda a Lui per raggiungere la salvezza mentre si è ancora apparentemente nel corpo. Se non lo fai, non troverai l’illuminazione quando in seguito passerai dall’altra parte.
Il Cielo non è un premio che ti viene conferito da una forza esterna per buona condotta o per riflessioni metafisiche intelligenti. I simboli che ti danno le opportunità per l’illuminazione sono tutti intorno a te: se accetti lo Spirito Santo come tuo Maestro nel perdono.