Capitolo 10 – GUARIRE I MALATI

©3V Edizioni – La Scomparsa dell’Universo –  Gary Renard

L’accettazione della malattia come decisione della mente per uno scopo per il quale usa il corpo, è la base della guarigione. Ed è così per ogni forma di guarigione.1

  Essendo interessato alla guarigione spirituale durante i mesi successivi studiai quelle parti del Corso che ne parlavano. Un Corso In Miracoli non usa l’espressione guarigione spirituale, perché dice che tutte le malattie e le guarigioni sono fatte dalla mente. Il termine quindi ha senso solo se riferito a ciò con cui la mente si identifica. Non avevo la sensazione che la guarigione spirituale fosse uno dei miei doni particolari e non avevo un particolare interesse alla guarigione delle malattie. Ma l’argomento mi affascinava e sapevo che ne avrei parlato con i miei insegnanti quando sarebbero tornati. Poi, in una giornata calda e ventilata nell’agosto del Maine, Arten e Pursah riapparvero nel salotto di casa mia. Risi di gioia nel vederli apparire.

 

ARTEN: Faremo una piccola gita. Durante la nostra seconda visita ti avevamo giocato un piccolo scherzo sul tempo. Oggi ci divertiremo un po’ con lo spazio. Sei pronto?

GARY: Pronto per cosa?

 

NOTA: In quel preciso istante rimasi scioccato nel vedere che mi trovavo in un luogo completamente diverso dal mio soggiorno. Invece di essere seduto sulla mia sedia ero seduto su degli scalini di cemento da­vanti a un edificio. Ho capito immediatamente di essere a Portland, sulla costa, a circa cinquanta chilometri da casa mia. Ero andato diverse volte in quella città con Karen negli ultimi anni. Arten e Pursah erano seduti al mio fianco, una da una parte e l’altro dall’altra. Si alzarono e mi invitarono a seguirli.

 

ARTEN: È sconvolgente la prima volta, vero?

GARY: Vi state prendendo gioco di me. Dove siamo veramente? Insomma, sembra così reale.

ARTEN: C’è una citazione dal Corso che abbiamo già parafrasato: “Non viaggi che nei sogni mentre sei al sicuro a casa.2 Bene, questo è vero per tutti i tuoi viaggi. Sono tutti una proiezione della mente, proprio come tutto il resto. È tutto un sogno e il corpo, con il quale apparente­mente viaggi di solito, non è più reale di questa piccola città storica.

 

NOTA: Camminammo per un po’ e quello mi aiutò ad abituarmi alla sorpresa causata da quell’improvvisa e incredibile esperienza di trasporto mentale. Poi Pursah riprese la conversazione.

 

PURSAH: In realtà non siamo venuti qui per parlare in merito al tempo o allo spazio. Sappiamo di cosa vuoi discutere con noi oggi. C’è un collegamento interessante tra il luogo in cui ci troviamo e il tema della guarigione.

Nel 1863, esattamente su questa strada, una donna sofferente che sarebbe poi diventata Mary Baker Eddy venne portata su per le scale fino alla sua camera d’albergo. Mary aveva una terribile malattia alla spina dorsale e era stata malata per gran parte della sua vita. Era venuta a Portland, perché aveva sentito qualcosa delle esperienze spirituali di un uomo chiamato Phineas Quimby, un brillante, ma oscuro pioniere della mente. Il misto di domande e di ipnosi che usava Quimby non era molto diverso dal metodo catartico usato più tardi da Sigmund Freud e dal suo collega, Josef Breuer, prima che Freud decidesse di continuare da solo sviluppando il metodo delle libere associazioni, che fu poi l’inizio della psicanalisi.

Quimby rivoltò Mary come un calzino e le fece aprire gli occhi riguardo al fatto che tutte le malattie sono della mente e non hanno niente a che vedere con il corpo. Purtroppo per Mary, Quimby si stava avviando verso la fine di quella incarnazione e di lì a poco morì. Poi Mary ebbe una ricaduta, ma i semi erano stati piantati. In seguito lei continuò e divenne la fondatrice della Christian Science. Aveva anche capito che la malattia non ha nulla a che fare con Dio. Una delle sue citazioni preferite della Bibbia era, “Dalla stessa fontana non può sgorgare acqua dolce e acqua amara.” In altre parole, solo il bene può venire da Dio e tutto il resto è opera tua: anche se questo è contrario al mito popolare che ritiene non sia realmente possibile fare nulla a questo livello. Aggiungiamo un altro risvolto al fatto che la vita è auto-determinata.

La malattia non è personale. Puoi trovare questo difficile da credere, ma la malattia non è fatta da te a questo livello. Questo è solo un altro motivo per cui nessuno deve sentirsi in colpa se si ammala. Tu non scegli il cancro a questo livello, così come un bambino non sceglie di essere deforme a questo livello. La malattia viene fatta dalla tua mente a un livello più ampio e si manifesta qui in modo predeterminato. È possibile entrare in contatto con il potere di scegliere e avere così un’enorme influenza sulla necessità o meno di sentire il dolore e, a volte, di ridurre o eliminare i sintomi fisici.

Dico “a volte”, perché a meno che tu non sia un maestro, non avrai sempre successo e, anche se lo avessi, questo non ti renderebbe necessariamente un maestro.

Inoltre è il cambiamento della tua mente e il risultato che ottieni strada facendo la cosa più im­portante. Tanto per divertirci, tra poco par­leremo un po’ anche dell’effetto che il potere di scegliere può avere sugli altri, ma prima torniamo a casa tua.

 

NOTA: Ci ritrovammo lì in un istante, la mia testa era tutta un ronzio.

 

PURSAH: Ti senti bene?

GARY: Sì! È stato incredibile! La corsa più pazza che abbia mai fatto ed è stata istantanea.

PURSAH: Avrai un sacco di tempo per pensarci. Ogni luogo che tu osservi nel tempo e nello spazio è proiettato dalla mente che è al di fuori del tempo e dello spazio. È possibile entrare in contatto con quella mente. Il modo migliore per farlo è eliminare le barriere che bloccano la tua consapevolezza. Tutti gli aspetti della guarigione contribuiscono a rimuo­vere quelle barriere. Per questo oggi parleremo di malattia e di guarigione.

ARTEN: Ricorda che qui stiamo parlando di livelli. Non stiamo dicendo che tu non sei responsabile della tua esperienza o che non hai scelto il copione a un altro livello. Diciamo che adesso devi entrare in contatto con il tuo potere di scegliere da dove pensi di essere. Questo è vero anche quando guarisci gli “altri”. Non puoi unirti ai loro corpi e non puoi chiedere allo Spirito Santo di guarire il corpo. Il corpo, sano o malato che sia, è solo un sogno. Come ti insegna il Corso riguardo agli aspetti dell’unirsi con il sognatore di quel sogno:

 

Scegli di nuovo cosa vuoi che sia, ricordando che ogni scelta che fai stabilisce la tua identità come la vedrai e crederai che sia.3

 

Ora ho intenzione di dirti qual è la regola numero uno di tutti i tempi in merito alla guarigione spirituale:

 

Non ha nulla a che vedere con il paziente.

 

La guarigione è sempre il risultato di un qualche tipo di perdono e ogni tipo di perdono porta all’auto-guarigione.

GARY: Così, anche quando si tratta di curare i malati, si tratta sempre solo di perdonare il mio sogno e perdonare me stesso per averlo sognato.

ARTEN: Sì. Come dice il Corso quando parla della guarigione nella psicoterapia:

 

… Il processo che avviene in questa relazione è effettivamente quello in cui il terapeuta in cuor suo dice al paziente che tutti i suoi peccati gli sono stati perdonati, insieme ai suoi. Quale potrebbe essere la differenza tra guarigione e perdono?4

 

GARY: Ok. Quindi, quando “G” disse al paralitico del Libro di Marco, “I tuoi peccati ti sono perdonati” e il ragazzo si alzò e camminò, “G” voleva dimostrare che guarigione e perdono sono la stessa cosa. Natural­mente la gente si spaventò e pensò che “G” avesse fatto qualcosa che solo Dio era in grado di fare, vale a dire perdonare a qualcuno i suoi peccati. Ma non avevano compreso il significato di quanto stava accadendo. Non avevano capito il messaggio.

ARTEN: Molto bene.

GARY: Quindi io dovrei vedere la malattia di un’altra persona come una mia richiesta di aiuto?

ARTEN: Sì. Perdonando quella persona hai la possibilità di essere guarito nella tua mente.

GARY: Sembra un po’ egoistico usare le difficoltà di un’altra persona come mezzo per tornare a Casa.

ARTEN: Può sembrare egoistico, ma in realtà è altruistico.

GARY: Cosa vuoi dire?

ARTEN: In ultima analisi il perdono dice che tu quella persona, che sembra essere malata, in realtà esistete separatamente da Dio. Così entrambi siete liberi. Inoltre, questo è l’unico modo per essere liberi! È giusto desiderare la libertà e il solo modo per raggiungerla è considerare entrambi innocenti.

GARY: Si potrebbe dire che un grande guaritore spirituale, come Joel Goldsmith per esempio, aderendo all’idea che le persone pensano in qual­che modo di essere colpevoli o indegne, poteva aiutarle a guarire attraverso il perdono.

ARTEN: Sì. Forse non tutti i guaritori spirituali lo articolano allo stesso modo, ma la santità che viene dall’amore incondizionato e dal perdono è essenziale. In alcuni casi si innesca qualcosa nella mente inconscia del paziente: il riconoscimento di essere veramente innocente e di essere stato perdonato da Dio. Naturalmente nello stesso tempo anche la mente del guaritore viene guarita, perché in realtà c’è una sola mente. Non c’è nessun paziente. Non veramente. Il sogno non viene sognato da qualcun altro, ricordi?

GARY: Oh, sì.

ARTEN: Per inciso, “G” ha davvero guarito quell’uomo come descritto da Marco. Dopo che egli disse, “I tuoi peccati sono perdonati” disse anche, “Così che tu sappia che il Figlio dell’uomo ha l’autorità sulla terra di perdonare i peccati”. Egli non voleva dire che lui aveva quell’autorità, ma voleva dire che anche tu hai quell’autorità. Non ti sembra di essere un figlio dell’uomo a questo livello? Nonostante tu sia veramente Cristo.

Naturalmente non c’è davvero qualcosa come il peccato, e “G” non ha perdonato i peccati rendendoli reali. Lui riteneva che tutti nel sogno sono altrettanto innocenti, perché è solo un sogno.

GARY: Allora perché non dire semplicemente che non vi è alcuna cosa come il peccato, visto che non è reale?

PURSAH: Avresti dovuto essere lì. La gente poteva sopportare solo un certo numero di bestemmie al giorno. Lui doveva guidarli gradualmente, parlando loro in un modo che potessero capire, o per lo meno accettare. In privato me lo aveva detto che tutto questo gioco è solo un sogno, cosa assolutamente sorprendente per me. Inoltre, come ti ho già detto, fare queste dichiarazioni in pubblico, a quel tempo, poteva portare rapidamente alla morte del corpo.

“G” era già stato accusato di blasfemia per com’era!

ARTEN: Non stavo scherzando quando, durante la nostra prima visita, ti ho detto che ci sono più vantaggi a essere un suo studente oggi rispetto a quei tempi. Non sai quanto sei fortunato. Tu ora sai già molto di più sul suo sistema di pensiero, il sistema di pensiero dello Spirito Santo, di quanto sapessimo noi a quei tempi. Dovresti essere molto grato per questo.

GARY: Lo sono. Solo che a volte me ne dimentico.

ARTEN: Non affronteremo tutte le possibili questioni riguardanti la guarigione spirituale. Non basterebbe un libro intero su questo argomento. Affronteremo solo alcuni principi fondamentali dai quali potrai partire. Anche perché prima o poi si torna sempre a qualche forma di perdono e a quanto si sia disposti ad applicarlo. Quanto sei disposto ad accettare che è tutto un tuo sogno? Quanto sei disposto ad abbandonare il tuo sogno e a scegliere Dio? Sai, “G” usa un piccolo trucco con te nel Corso. In molte occasioni dice che ci vuole un po’ di buona volontà. Ma questo non riguarda gli studenti a livello avanzato. Nel Manuale per gli Insegnanti dice che ci vuole molta disponibilità.5

GARY: Il vecchio trucco della carota e del bastone vero?

ARTEN: Qualcosa di utile a smuovere un pigrone come te. Sto scherzando!

GARY: Sì; continua così, Arten. Potrei scrivere qualcosa di poco lusinghiero su di te, sai?

ARTEN: Sono qui, pentito con il capo chino, in silenziosa umiltà.

GARY: Così va meglio.

PURSAH: Ci sono alcune cose che devono essere chiare quando si tratta di mettere in pratica una guarigione spirituale, sia che si tratti di un paziente sia che si tratti di se stessi. Abbiamo detto che la guarigione spirituale non ha nulla a che vedere con il paziente. Ed ora ecco la seconda regola di tutti i tempi sulla guarigione spirituale:

 

Il dolore non è un processo fisico.

È un processo mentale.

 

Abbiamo parlato brevemente di Georg – senza la “e” finale – Groddeck. Il dott. Groddeck aveva capito quello che ti ho appena detto. Infatti era solito chiedere ai suoi pazienti quale scopo pensavano avesse la loro malattia! Perché avrebbe dovuto fare una domanda tanto odiosa a qualcuno che stava soffrendo?

È semplice. Lui voleva spostare senza indugio la loro mente dall’effetto alla causa. Sapeva che l’“Es”, come lo chiamava lui e che grosso modo equivale al termine “ego” usato nel Corso, aveva fatto il corpo e lo usava per i propri scopi. Le domande che faceva ai suoi pazienti avevano lo scopo di farli rinunciare alle loro idee di essere delle vittime, spingendoli a guardare le proprie responsabilità nella decisione di essere malati, presa a un livello superiore, anche se questo lui non lo diceva ai pazienti.

A volte, quando essi accettavano la loro sofferenza come una de­cisione della loro mente, invece che un meccanismo del corpo, guarivano. Naturalmente a livello della forma nulla funziona per sempre. Perché se così non fosse l’universo sarebbe prevedibile. L’ego è molto complesso e altamente individualizzato. Ti assicuro che l’universo non può essere in nessun altro modo. Tuttavia i principi della guarigione, di cui Groddeck aveva una conoscenza limitata, sono articolati in modo molto più completo nel Corso. La guarigione richiede un cambiamento di percezione, come il Corso chiede e risponde per te:

 

Qual è l’unico requisito per questo cambiamento di percezione? È semplicemente questo: il riconoscimento che la malattia è della mente e non ha nulla a che fare con il corpo. Qual è il “costo” di questo riconoscimento? Costa l’intero mondo che vedi poiché il mondo non sembrerà più governare la mente.6

 

GARY: Abbiamo parlato dell’idea che la mente senza colpa non può soffrire, ma mi sembra che stiate dicendo che anche le persone che hanno ancora un po’ di senso di colpa nella loro mente possono controllare il dolore e talvolta guarire.

PURSAH: Sì. Una mente completamente innocente non può soffrire per il dolore, anche se può decidere di insegnare qualsiasi tipo di lezione. Anche le persone che non sono ancora maestri possono fare, per alleviare la loro sofferenza, innumerevoli cose straordinarie con le loro menti mentre avanzano sulla via per diventare maestri. Come dice “G” nella stessa sezione del Manuale a proposito del paziente di un guaritore spirituale, o qualsiasi tipo di paziente di ogni professione:

 

Chi è il medico? Solo la mente del paziente stesso. Il risultato sarà quello che egli decide che sia. Sembra che gli vengano somministrati agenti speciali, tuttavia essi non fanno altro che dare forma alla sua scelta. Li sceglie per portare forma tangibile ai suoi desideri.7

 

Una volta che il paziente o il guaritore avranno accettato il perdono dello Spirito Santo, allora questo sarà il loro atteggiamento:

 

Il mondo non fa nulla nei suoi confronti. Egli pensava soltanto che il mondo facesse qualcosa. Né egli fa qualcosa al mondo perché si era sbagliato su ciò che è. In questo c’è la liberazione sia dalla colpa che dalla malattia, poiché sono una cosa sola.8

 

GARY: Si tratta di una variante avanzata del perdono, ma la cosa non cambia.

PURSAH: Esattamente, bravo il mio studente! Dietro lo spostamento dalla percezione al perdono risiede la propria libertà, come pure quella dei tuoi fratelli e delle tue sorelle. Perché come spiega il Corso:

 

Ciò che vedi come malattia, dolore, debolezza, sofferenza e perdita, non è che la tentazione di percepirti indifeso e all’inferno.9

 

Poi “G” continua dicendo che c’è un’incommensurabile ricompensa per coloro che rifiutano di credere alle immagini che vedono scegliendo al loro posto il perdono e la guarigione dello Spirito Santo.

 

È venuto un miracolo a guarire il Figlio di Dio e a chiudere la porta sui suoi sogni di debolezza, aprendo la via alla sua salvezza e alla sua liberazione.10

 

Chi viene guarito: il paziente o il guaritore? Chi perdona o chi viene perdonato? La risposta è entrambi, perché essi sono Uno.

Tu puoi prendere l’abitudine di avere sempre un’attitudine al perdono.

 

E così i miracoli diventano naturali come la paura e l’agonia sembravano esserlo prima che venisse fatta la scelta della santità. Perché in quella scelta le false distinzioni svaniscono, le alternative illusorie vengono messe da parte e non rimane nulla a interferire con la verità.11

 

GARY: Quindi se sei un maestro come “G”, non hai più bisogno di essere guarito, e puoi continuare ad agire come un promemoria per la mente della persona che sta chiedendo la guarigione ricordandole che è veramente Cristo e che è innocente: ogni insegnante di Dio può assolvere tale funzione e allo stesso tempo continuare a essere guarito dallo Spirito Santo.

Arriverà poi sicuramente il giorno in cui sarà, come “G”, una luce di verità. In entrambi i casi rappresenterà la verità nella mente inconscia degli altri.

PURSAH: Giusto, inoltre il Corso dice, ai pazienti che sono visti dai guaritori che sono nella loro mente corretta:

 

Gli insegnanti di Dio vengono a loro per rappresentare un’altra scelta che avevano dimenticato. La semplice presenza di un insegnante di Dio li aiuta a ricordare.12

 

ARTEN: Ricorda, le parole non sono importanti; è l’atteggiamento mentale che conta. Io ero solito pensare quando guardavo un paziente, “Tu sei Cristo, puro e innocente. Adesso siamo perdonati”. Poi dopo, affidandoti alla guida dello Spirito Santo, ti verrà in mente la cosa giusta da fare. Ricordando che ogni forma di malattia è solo una prova per prepararsi alla morte, il Corso dei guaritori di Dio dice:

 

Molto dolcemente invitano i loro fratelli a voltare le spalle alla morte: “Guarda, Figlio di Dio, cosa può offrirti la Vita. Vuoi forse scegliere la malattia al suo posto?”13

 

GARY: Usare gli agenti speciali al posto della mente corretta, mi ricorda quello che il Corso chiama magia o illusione come soluzione ai problemi, inclusa la malattia. Non c’è davvero nulla di sbagliato in tutto questo. Anzi, può essere un modo per aiutare le persone ad accettare la guarigione senza paura.

ARTEN: Questo è molto importante, Gary. Usare la mente corretta non significa necessariamente buttare via i farmaci o rifiutare di vedere un medico o un terapeuta. Questo è stato un errore di molti aderenti alla Christian Scientists. Essi hanno fatto del sistema di comportamento esteriore ciò che avrebbe dovuto essere un esercizio di potere della mente. Se assumere un certo farmaco fa stare meglio è perché la mente inconscia lo trova accettabile. In altre parole quel particolare rimedio viene accettato senza paura.

Questo è vero per tutto ciò che sembra funzionare anche se, tutte le cose, eccetto la salvezza, funzionano solo temporaneamente. Nella maggior parte dei casi comunque è meglio consentire al paziente, e anche a te stesso se è per questo, di usare una combinazione di cure provenienti sia dalla mente corretta sia da qualche forma di magia: protocolli sanitari tradizionali o altre forme di interventi terapeutici. In questo modo per la mente è più facile accogliere il miglioramento senza la paura che potrebbe accompagnare una guarigione spontanea e improvvisa. Perché, quando avviene questo tipo di guarigione, l’intero sistema di credenze inconscio del paziente viene messo in discussione. Alcune persone sono in grado di gestire questo, altre no. In queste situazioni l’ego può scatenare una grande paura.

Quindi non rimproverare le persone per i loro metodi di guarigione e non giudicarle per il loro utilizzo. In molti casi sono ancora una parte necessaria della guarigione nei termini che la mente può accettare. Nello stesso tempo, puoi usare la guarigione della mente corretta, perché è attraverso la pratica che la renderai perfetta. Inoltre mentre pratichi devi ricordare che la magia del mondo non è malvagia. Perché è il non ricordarlo che la rendere reale. Come dice il Corso:

 

Quando tutta la magia verrà riconosciuta come semplicemente nulla, l’insegnante di Dio avrà raggiunto lo stato più avanzato.14

 

GARY: Allo stesso tempo, nonostante un insegnante avanzato di Dio non condanni i rimedi illusori, sa anche che ciò che dice il Corso è vero:

 

Solo della salvezza si può dire che curi.15

 

ARTEN: Precisamente. Questa è una lezione importante del Libro degli Esercizi. In quella stessa lezione il Corso dice anche:

 

L’Espiazione non guarisce il malato, perché questa non è una cura. Porta via la colpa che rende possibile la malattia. E questa è veramente una cura. 16

Queste ultime due affermazioni, insieme alle prossime due, sono come pietre angolari di cosa “G” intenda per guarigione.

 

… Essendo sana, la mente guarisce il corpo perché essa è stata guarita. La mente sana non può concepire la malattia, perché non può concepire di attaccare niente e nessuno. 17

 

E poi continua:

 

… L’ego crede che punendo se stesso mitigherà la punizione di Dio. Ma anche in questo è arrogante. Attribuisce a Dio l’intento punitivo e poi adotta questo intento come prerogativa sua propria.18

 

GARY: Molto chiaro. Una cosa che mi devo sforzare di ricordare è che l’unione non è con il corpo dell’altro, dato che io non sono Uno con il corpo, ma è con la mente che è una sola grazie allo Spirito Santo.

ARTEN: Eccellente! Ecco un’altra citazione dal Corso che esprime proprio questo principio:

 

… La vostra mente non è separata e Dio ha solo un canale per la guarigione, poiché ha solo un Figlio. Il rimanente Anello di Comunicazione di Dio con tutti i Suoi figli li unisce ed unisce loro con Lui.19

 

E quell’Anello di comunicazione è…?

GARY: Lo Spirito Santo. Per fortuna che lo sapevo, eh? Altrimenti sarei stato bocciato.

ARTEN: Per fortuna non puoi essere bocciato con il Corso. La cosa peggiore che potrebbe succederti è quella di continuare a rimanere qui, o meglio: avere l’impressione di continuare a rimanere qui.

GARY: Alcune persone non direbbero che è una brutta cosa.

ARTEN: Ne abbiamo già parlato. Arriverà il momento in cui vorranno uscirne: nel senso positivo del termine.

PURSAH: Queste sono le basi, amico: direttamente dalla bocca del Corso. La verità è la verità, ma il tuo stile di guarigione sarà solo tuo. Non dimenticare mai che la guarigione è sempre spirituale, non fisica. Un Corso In Miracoli è sempre fatto a livello della mente con una qualche forma di perdono come strumento dello Spirito Santo.

Quello che devi fare è pensare al paziente o anche a te stesso se sei tu il malato, con la tua mente-corretta, e a volte i sintomi scompaiono. È possibile ottenere un miglioramento o anche di più ed eliminare il dolore. E ora passiamo alla terza grande verità di tutti i tempi, forse la più difficile da credere, ma assolutamente vera quando si tratta di guarigione spirituale:

In definitiva, l’universo stesso

è un sintomo che scomparirà.

 

GARY: Ragazzi, voi siete così avanti! Sono stato alla Unity Church, ma anche loro sono dei conservatori al vostro confronto.

PURSAH: Sì. Charles e Myrtle Fillmore erano persone meravigliose. Erano un po’ influenzate da Mary Baker Eddy, ma il loro amore per “G” e la loro fedeltà agli aspetti più amorevoli e di perdono del Cristianesimo erano evidenti. Ma c’è una differenza sostanziale ed è che essi ritenevano reali le cellule del corpo. Anche se il Corso ha spesso nelle chiese della Unity chi lo sostiene, visto che le persone possono ovviamente sostenere entrambe le cose allo stesso tempo, questo non significa che le due deb­bano essere confuse pensando che siano la stessa cosa.

GARY: Sai, sembra che la gente sia sempre stata consapevole della lotta del bene contro il male, al punto da renderla reale.

PURSAH: Certo. L’idea della mente distorta e della mente corretta, in passato, è stata analizzata in profondità. Ciò che il Corso chiama la mente distorta, a questo livello, Carl Gustav Jung la chiamava l’“ombra”. E quella che il Corso chiama la mente corretta, Abraham Lincoln la chiamava: “i migliori angeli della nostra natura”. Solo che il Corso ha un’altra prospettiva.

GARY: Questo spiega perché la gente di solito finisce per farsi male.

PURSAH: Esatto. Le persone, pur sapendo che ci sono cose sbagliate, sia grandi sia piccole, continuano a farle. Spesso anche in modo consapevole. Come te.

Perché mangi sempre quelle barrette di cioccolato al cinema, anche se sai che ti fanno venire i brufoli?

GARY: Perché un uomo deve fare quello che deve essere fatto.

PURSAH: Sei proprio un maschiaccio.

GARY: Non è un termine dei gay e delle lesbiche ormai superato?

PURSAH: Sì. Tu non hai nulla contro i gay e le lesbiche, vero?

GARY: No. Molti dei miei parenti sono gay o lesbiche. Scherzo! Solo qualcuno.

ARTEN: Non voglio interrompere questo spiritoso battibecco, ma dovresti provare a mangiare le barrette al cioccolato senza sensi di colpa. Così non ti verranno i brufoli. Ma è ora di andare. Qualche altra domanda veloce, caro studente?

GARY: Certo. Potrei guarire le persone nella mia mente alle Hawaii con la stessa facilità con cui potrei guarirle qui, vero?

PURSAH: Credo di sì, l’ultima volta che abbiamo consultato gli oracoli c’erano persone delle Hawaii. Più buddisti che cristiani a dire il vero e naturalmente: Huna.

GARY: Non c’è da meravigliarsi quindi se la maggior parte delle persone lì è più simpatica di quella che vive sulla terraferma. Dato che stiamo parlando di guarigione, tutta questa discussione evidenzia l’idea che tutto è causato dalla mente: non solo le malattie, ma anche le guarigioni miracolose.

ARTEN: Sì. Tutte le cose sia quelle apparentemente buone sia quelle cattive, le guarigioni miracolose, l’AIDS, l’anoressia, la combustione spontanea o le stigmate, sono fatte dalla mente. Ogni singola malattia già conosciuta o non ancora arrivata è fatta dalla mente. Cosa sono i batteri se non una proiezione? Cosa sono i disturbi bipolari se non una forma di dualità che proclama la separazione come reale?

GARY: Allora l’epidemia di AIDS è solo una nuova forma della stessa cosa.

ARTEN: Se non ci fosse l’AIDS ci sarebbe qualcos’altro. Nel XIV° secolo la peste nera uccise più di quaranta milioni di persone. Il bilancio delle vittime di AIDS è nulla a confronto, in termini percentuali, anche se le morti causate dall’AIDS alla fine passeranno la boa dei quaranta milioni. Inoltre se è la mente a fare tutte le malattie, quello che accade è che quando una malattia viene debellata la mente semplicemente ne fa un’altra. Questo può dare l’illusione del progresso e della speranza, ma in realtà maschera il fatto che le persone continueranno a morire di malattie orribili come sempre.

GARY: Cosa mi dite circa gli studi che dimostrano che quando le persone pregano per qualcuno che è malato o deve essere operato, la persona poi sembra stare meglio?

ARTEN: Dal momento che le menti sono unite, le preghiere temporaneamente possono aiutare: ma non sono una cura in sé. Solo il vero perdono può rimuovere il senso di colpa inconscio dalla mente. Se pensi alle cose che dice il Corso sulla guarigione, vedrai che si riferisce davvero al vero perdono applicato alla malattia.

GARY: Ho fatto un sogno l’altra notte che era veramente chiaro e ho notato che non avevo assolutamente nessuna paura nel sogno, proprio per niente. Mi sono svegliato pensando a come sarebbe bello se fosse sempre così. In passato i film dell’orrore venivano pubblicizzati, dicendo, “Dovrai continuare a ripetere a te stesso: è solo un film, è solo un film.” A volte durante il giorno mi dico, “È solo un sogno, è solo un sogno.”

ARTEN: Sì, ed è davvero solo un sogno. A volte ti chiederai il motivo per cui non puoi sentire per tutto il giorno la stessa totale mancanza di paura.

Ti prometto che arriverà il momento in cui sarà così per sempre. In effetti, ora è così molto più spesso di prima, ma hai la tendenza a dare per scontati i tempi di pace e notare di più i tempi senza pace. Fortunatamente per te, se continui a fare il tuo lavoro di perdono, quando la tua mente sarà completamente guarita dallo Spirito Santo per te non ci sarà più alcuna cosa come la paura.

GARY: In passato ho cercato di guarire le persone, ma non ci sono riuscito. Vuoi dire che sono un disastro?

ARTEN: Sì. Sto scherzando! La verità è che non puoi valutare quello che accade dai risultati, perché non puoi vedere la mente. Tutto quello che hai davanti è il corpo, e il corpo non è reale. La guarigione del Corso è fatta a livello della mente. A volte il fisico potrà essere influenzato, ma talvolta la guarigione avrà dei risultati che non si possono vedere. Se qualcuno sta facendo il Corso e ha solo una gamba, lo giudichi un fallimento il fatto che la gamba mancante non sia ricresciuta? Ricorda: è la mente che è in fase di risoluzione. Ripeto, non valutare dai risultati che possono essere visti o meno a livello della forma.

GARY: Quindi c’è ancora qualche speranza per me come guaritore.

ARTEN: Tu sei un guaritore, Gary. Così come lo sono tutti coloro che praticano il vero perdono. Come ti insegna il Corso:

 

La funzione degli insegnanti di Dio non è valutare il risultato dei loro doni. La loro funzione è semplicemente darli.20

 

Ripeto, chi è che viene davvero guarito? La risposta è: entrambi allo stesso tempo, perché siete Uno.

PURSAH: Per noi è arrivato il momento di andare. Siamo fieri di te, amico. Mantieni nel futuro questi pensieri di perdono.

GARY: Volevo dire una cosa, visto che mi avete portato a Portland. Mentre siete ancora qui, non potreste prendere in considerazione un viaggetto a Maui per caso?

PURSAH: Non ti preoccupare, Gary. Vedrai ancora le Hawaii. È nel copione. In realtà è già successo, solo che tu ancora non lo sai.

Due anni dopo, grazie a una serie di eventi apparentemente non collegati, io e Karen ci trovammo in vacanza alle Hawaii a passeggiare lungo le belle vie locali valutando la possibilità di trasferirci alle Islands di Aloha.

 

10 – Guarire i malati  Riferimenti UCIM

 

1(M-5.II.2:1-2)

2(T-13.VII.17:7)

3(T-31.VIII.6:5)

4.(P-2.VII.3:1-2)

5(M-17.8:4)

6(M-5.II.3:1-4)

7(M-5.II.2:5-9)

8(M-5.II.3:8-11)

9(T-31.VIII.6:2)

10(T-31.VIII.6:4)

11(T-31.VIII.5:6-7)

12(M-5.III.2:1-2)

13(M-5.III.2:11-12)

14(M-16.9:5)

15(L-140.)

16(L-140.4:4-6)

17(T-5.V.5:2-3)

18(T-5.V.5:6-8)

19(T-10.III.2:5-6)

20(M-6.3:1-2