365 citazioni Corso In Miracoli

Come leggere le note di Un Corso In Miracoli

Ogni paragrafo e ogni frase di Un Corso In Miracoli sono numerati, al fine di consentire, mediante riferimenti numerici, di trovare facilmente le citazioni. Qui di seguito viene riportato un esempio del sistema di numerazione per ogni libro di riferimento.

T – Testo

L – Libro degli esercizi parte I

LII – Libro degli esercizi parte II

M – Manuale per gli Insegnanti

M.CT – Chiarificazione dei Termini

CP – Il Canto della Preghiera

P – Psicoterapia

Pr – Prefazione

Ep – Epilogo

Int – Introduzione

 

ESEMPI

(T-29-II. 6:3)  T sta per Testo, 29 è il Capitolo, II è la Sezione, 6 è il Paragrafo, 3 è la Frase.

(L-158.4:2)  L sta per Libro degli Esercizi, 158 è il numero della Lezione, 4 è il Paragrafo, 2 è la Frase.

(M-27.6:8)  M sta per Manuale per gli Insegnanti, 27 è il numero della Domanda, 6 è il Paragrafo, 8 è la Frase.

(M.CT-4.7:2)  M.CT sta per Manuale per gli Insegnanti sezione Chiarificazione dei Termini, 4 è il Termine, 7 è il Paragrafo, 2 è la Frase.

(P-2.I.3:7)  P sta per Psicoterapia, 2 è il Capitolo, I è la Sezione, 3 è il Paragrafo, 7 è la Frase.

(CP-3.III.4:7)  CP sta per Canto della Preghiera, 3 è il Capitolo, III è la per Sezione, 4 è il Paragrafo, 7 è la Frase. 

Le 365 citazioni di
Un Corso In Miracoli tratte da La Scomparsa dell'Universo

“ARTEN: Dato che riporterai le citazioni del Corso, abbiamo deciso di fare in modo che quando avrai finito di scrivere il nostro libro ne avrai riportate esattamente 365: una per ogni giorno dell’anno. Queste citazio­ni, se lette da sole, costituiranno un ripasso di ciò che Un Corso In Miracoli dice. Anche se alcune sono parafrasate, possono comunque essere lette una dopo l’altra: e forniranno una presentazione di “G” attraverso le sue parole. Solo un paio di esse sono state usate più di una volta, e possono essere impiegate come pensieri quotidiani nell’arco dell’anno per aiutare i lettori a mantenersi in linea. In ogni caso ognuno è libero di usare il nostro libro come vuole.” –  La Scomparsa dell’Universo Pag 402

 


Ci sono coloro che hanno raggiunto Dio direttamente, senza conser­vare alcuna traccia dei limiti del mondo e ricordando perfettamente la loro Identità. Questi si potrebbero chiamare Insegnanti degli insegnan­ti perché, sebbene non siano più visibili, si può ancora invocare la loro immagine. Ed essi appariranno quando e dove è utile che lo facciano. A coloro per i quali tali apparizioni sarebbero terrorizzanti, danno le loro idee. Nessuno può chiamarli invano. E non c’è nessuno di cui non siano consapevoli.

1 – 1 gennaio – Frontespizio – Nota 1 (M-26.2:1-6)

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La comunicazione non è limitata alla piccola gamma di canali che il mondo riconosce.

2 – 2 gennaio – Cap. 1 – Nota 2 (M-25.2:2)

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Sii vigile solo per Dio e per il Suo Regno.

3 – 3 gennaio – Cap. 2 – Nota 1 (T-6.V.C.2:8)

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Credi anche che il cervello del corpo possa pensare.

4 – 4 gennaio – Cap. 2 – Nota 2 (L-92.2:1)

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Tuttavia offrirei forse il mio corpo a te che amo, conoscendo la sua piccolezza?

5 – 5 gennaio – Cap. 2 – Nota 3 (T-19.IV.A.17:5)

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Diventa un mezzo tramite il quale la parte di mente che tu hai tentato di separare dallo spiri­to possa andare oltre le sue distorsioni e ritornare allo Spirito.

6 – 6 gennaio – Cap. 2 – Nota 4 (T-8.VII.9:5)

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MENTE – SPIRITO: Lo spirito è la parte della mente che è tuttora in contatto con Dio attra­verso lo Spirito Santo, Che dimora in questa parte ma vede anche l’altra parte. Il termine “anima” non viene mai usato, eccetto che in dirette citazioni bibliche, a causa della sua natura altamente controversa. Sarebbe tuttavia l’equivalente di “spirito”, con l’intendimento che, essendo di Dio, è eterna e non è mai nata.

La mente può essere corretta o sbagliata, a seconda della voce che ascolta. La mente corretta ascolta lo Spirito Santo, perdona il mondo e attraverso la visione di Cristo vede al suo posto il mondo reale. Questa è la visione finale, l’ultima percezione, la condizione in cui Dio Stesso fa l’ultimo passo. Qui il tempo e le illusioni finiscono assieme.

La mente sbagliata ascolta l’ego e fa le illusioni: percepisce il pecca­to, giustifica la collera e vede che la colpa, la malattia e la morte sono reali. Tanto questo mondo come il mondo reale sono illusioni, perché la mente corretta semplicemente guarda oltre, o perdona, ciò che non è mai accaduto. Pertanto non è la Mente Una della Mente di Cristo, la Cui Volontà è Una con quella di Dio.

7 – 7 gennaio – Cap. 2 – Nota 5 (M.CT-1-3/5/6)

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La decisione in favore di Dio: Ogni volta che non sei completamente gioioso è perché hai reagito con mancanza di amore a una delle creazioni di Dio. Percependo que­sto come “peccato”, ti metti sulla difensiva poiché ti aspetti un attacco. La decisione di reagire in questa maniera è tua e quindi può esse­re disfatta. Non può essere disfatta dal pentimento nel senso solito, perché questo implica colpa. Se ti permetti di sentirti in colpa, rinfor­zi l’errore invece che permettergli di essere disfatto per te.

La decisione non può essere difficile. Questo è ovvio se ti rendi conto che devi avere già deciso di non essere pienamente gioioso, se questo è ciò che senti. Quindi il primo passo nel disfare è riconoscere che hai attivamente deciso in modo sbagliato, ma che puoi altrettanto attiva­mente decidere altrimenti. Sii molto fermo con te stesso in questo e mantieniti pienamente consapevole del fatto che disfare è un processo che non proviene da te, ma è tuttavia dentro di te perché Dio lo ha messo lì. La tua parte è semplicemente di riportare il tuo pensiero al punto in cui è stato fatto l’errore e affidarlo in pace all’Espiazione. Di’ a te stes­so, più sinceramente che puoi, ricordando che lo Spirito Santo rispon­derà pienamente al tuo più lieve invito:

Devo aver deciso erroneamente, perché non sono in pace.

Ho preso io stesso la decisione, ma posso anche decidere diversamente.

Voglio decidere diversamente perché voglio essere in pace.

Non mi sento in colpa perché lo Spirito Santo disferà tutte le conseguenze della mia decisione sbagliata se glieLo permetterò.

Scelgo di permetterGlielo, lasciandoLo decidere in favore di Dio per me.

8 – 8 gennaio – Cap. 2 – Nota 6 (T-5.VII.5/6)

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L’unità è semplicemente l’idea che Dio è.

9 – 9 gennaio – Cap. 2 – Nota 7 (L-169.5:1)

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Assenza di colpa e invulnerabilità: Sei invulnerabile perché sei senza colpa. Puoi restare attaccato al passato solo per mezzo della colpa. Poiché la colpa stabilisce che sarai punito per quello che hai fatto, e così dipende dal tempo unidimensionale, poiché procede dal passato al futuro. Nessuno che creda in ciò può comprendere cosa significhi “sempre” e pertanto la colpa deve privarti dell’apprezzamento dell’eternità. Sei immortale perché sei eterno e “sempre” deve essere adesso. La colpa, quindi, è un modo di trattenere nella tua mente il passato e il futuro per assicurare la continuità dell’ego. Perché se ciò che è stato sarà punito, la continuità dell’ego è garantita. Ma la garanzia della tua continuità è di Dio, non dell’ego. E l’immortalità è l’opposto del tempo perché il tempo passa, mentre l’immortalità è costante.

10 – 10 gennaio – Cap. 2 – Nota 8 (T-13.I:8)

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Accetterò l’Espiazione per me stesso: Accetterò l’Espiazione per me stesso, perché sono tuttora come Dio mi ha creato. Non abbiamo perso la conoscenza che Dio ci ha dato quando ci ha crea­to come Lui. Possiamo ricordarlo per tutti poiché nella creazione tutte le menti sono una sola. E nella nostra memoria c’è il ricordo di quanto i nostri fratelli ci sono cari in verità, di quanto ogni mente è una parte di noi, di quanto fedeli essi ci siano realmente stati, e di come l’Amore di nostro Padre li contenga tutti.

11 – 11 gennaio – Cap. 2 – Nota 9 (L-139.11:3-6)

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Tutto ciò che ti è dato è per la liberazione: la vista, la visione e la Guida interiore, tutte ti conducono fuori dall’inferno con coloro che ami al tuo fianco, e l’universo assieme a loro.

12 – 12 gennaio – Cap. 2 – Nota 10 (T-31.VII.7:7)

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I miracoli cadono come gocce di pioggia rigeneratrice dal Cielo su di un mondo arido e polveroso, in cui creature affamate ed assetate vengo­no a morire.

13 – 13 gennaio – Cap. 3 – Nota 1 (LII-13.5:1)

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Insegnare è dimostrare: Insegnare è dimostrare. Ci sono solo due sistemi di pensiero, e tu dimostri in ogni momento di credere che sia vero l’uno o l’altro. Gli altri imparano dalla tua dimostrazione, e anche tu. La questione non è se tu insegnerai, poiché in questo non c’è scelta. Si potrebbe dire che lo scopo del corso è di fornirti il mezzo per scegliere ciò che vuoi insegnare sulla base di ciò che vuoi imparare. Non puoi dare a qualcun altro, ma solo a te stesso, ed impari ciò attraverso l’insegnamento. L’insegnamento non è che un evocare le testimonianze che attestano ciò in cui credi. È un metodo di conversione. Non viene fatto solo con le parole. Qualsiasi situazione deve essere per te un’occasione per insegnare agli altri cosa sei e cosa essi sono per te. Niente più di questo, ma anche niente di meno.

14 – 14 gennaio – Cap. 3 – Nota 2 (M.Int.-2)

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Ecco le leggi che governano il mondo che hai fatto. E tuttavia esse non governano nulla, e non c’è bisogno di infrangerle, ma semplicemente di guardarle ed andare oltre.

La prima legge del caos è che la verità è differente per ciascuno. Come tutti questi principi, questo sostiene che ognuno è separato e ha un differente sistema di pensiero che lo taglia fuori dagli altri. Questo principio nasce dal credere che c’è una gerarchia nelle illusioni: alcune hanno maggior valore e quindi sono vere.

15 – 15 gennaio – Cap. 3 – Nota 3 (T-23.II.1:6-7/2:1-3)

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Questo è un corso di addestramento della mente.

16 – 16 gennaio – Cap. 3 – Nota 4 (T-1.VII.4:1)

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Una mente non allenata non può realizzare nulla.

17 – 17 gennaio – Cap. 3 – Nota 5 (L.Int.-1:3)

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Mi sembrava che fosse un compito speciale che avevo con­sentito di completare in qualche modo, da qualche parte. Rappresentava una impresa collaborativa tra Bill e me, e molto del suo significato, ne sono sicura, si trova in questo.

18 – 18 gennaio – Cap. 3 – Nota 6 (PR-Com’è nato)

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Non esiste il caso nella salvezza.

19 – 19 gennaio – Cap. 3 – Nota 7 (M-3.1:6)

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La Sua è la Voce che parla per Dio ed ha pertanto preso forma. Questa forma non è la Sua realtà, che solo Dio conosce assieme con Cristo, il Suo vero Figlio, Che è parte di Lui.

20 – 20 gennaio – Cap. 3 – Nota 8 (M.CT-6.1:4-5)

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Sembra come se le cose venissero portate via e all’inizio viene raramente compreso che viene semplicemente riconosciuta la loro mancanza di valore.

21 – 21 gennaio – Cap. 3 – Nota 9 (M-4.I.3:3)

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Il senso di separazione da Dio è l’unica mancanza che hai realmente bisogno di correggere.

22 – 22 gennaio – Cap. 3 – Nota 10 (T-1.VI.2:1)

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Non c’è niente di me stesso che tu non possa raggiungere. Io non ho niente che non venga da Dio. La differenza fra di noi ora è che io non ho nien­t’altro.

23 – 23 gennaio – Cap. 3 – Nota 11 (T-1.II.3:10-12)

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Man mano che andiamo avanti ti potranno capitare molti “episodi di luce”. Potranno assumere molte forme differenti, alcune alquanto ina­spettate. Non averne paura. Sono segni che finalmente stai aprendo gli occhi. Essi non persisteranno, poiché sono soltanto simboli della vera percezione e non sono collegati alla conoscenza.

24 – 24 gennaio – Cap. 3 – Nota 12 (L-15.3:1-5)

—–

Il senso di separazione da Dio è l’unica mancanza che hai realmente bisogno di correggere.

25 – 25 gennaio – Cap. 3 – Nota 13 (T-1.VI.2:1)

—–

È in tuo potere rendere santa questa stagione, perché è in tuo potere fare sì che il tempo di Cristo sia ora. È possibile fare tutto questo imme­diatamente poiché non è necessario che un cambiamento di percezione, perché non hai fatto che un solo errore. Sembrano essere molti, ma è sempre lo stesso. Perché sebbene l’ego assuma molte forme, è sempre la stessa idea. Ciò che non è amore è sempre paura, e nient’altro.

26 – 26 gennaio – Cap. 3 – Nota 14 (T-15.X.4)

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Il miracolo è l’unico strumento a tua immediata disposizione per controllare il tempo.

27 – 27 gennaio – Cap. 3 – Nota 15 (T-1.I.48:1)

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Il miracolo sostituisce un apprendimento che avrebbe potuto richiedere migliaia di anni.

28 – 28 gennaio – Cap. 3 – Nota 16 (T-1.II.6:7)

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Il mondo che vedi non è che l’illusione di un mondo. Dio non lo ha creato, poiché ciò che Egli crea deve essere eterno come Lui Stesso. Ma nel mondo che vedi non c’è nulla che durerà per sempre.

29 – 29 gennaio – Cap. 3 – Nota 17(M.CT-4.1:1-3)

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Qualsiasi cosa vera è eterna, e non può cambiare o essere cambiata. Lo spirito è quindi inalterabile perché è già perfetto, ma la mente può eleggere ciò che sceglie di servire. Il solo limite posto sulla sua scelta è che essa non può servire a due padroni.

30 – 30 gennaio – Cap. 3 – Nota 18(T-1.V.5:1-3)

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Una base teorica come quella fornita dal testo è una struttura necessaria per rendere significativi gli esercizi di questo volume.

31 – 31 gennaio – Cap. 3 – Nota 19(L.Int.-1:1)

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Ti viene semplicemente chiesto di applicare le idee secondo le istruzioni date. Non ti si chiede affatto di giudicarle. Ti si chiede solo di usarle. È il loro uso che darà loro significato per te e ti mostrerà che sono vere.

32 – 1 febbraio – Cap. 3 – Nota 20 (L.Int.8:3-6)

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Imparare questo corso richiede che tu sia disposto a mettere in dub­bio ogni valore che hai.

33 – 2 febbraio – Cap. 3 – Nota 21 (T-24.Int.2:1)

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Questo è un corso in miracoli. È un corso richiesto. Solo il tempo che ti ci vuole per farlo è volontario. Libero arbitrio non significa che puoi stabilire il programma di studi. Significa solo che puoi scegliere cosa vuoi imparare in un determinato momento. Il corso non si prefigge di insegnare il significato dell’amore, poiché esso trascende ciò che può essere insegnato. Si prefigge, tuttavia, di eliminare i blocchi alla consapevolezza della presenza dell’amore, che è la tua eredità naturale. L’opposto dell’amore è la paura, ma ciò che tutto abbraccia non può avere opposti.

Questo corso si può quindi riassumere molto semplicemente così:

 

Nulla di ciò che è reale può essere minacciato.

Nulla di irreale esiste.

 

In questo si trova la pace di Dio.

 

34 – 3 febbraio – Cap. 3 – Nota 22 (T-Int.1/2)

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L’ego non può opporsi alle leggi di Dio proprio come non puoi farlo tu, però può interpretarle in accordo con ciò che vuole, al pari di te. Questo è il motivo per cui bisogna rispondere alla domanda “Cosa vuoi?”. Tu rispondi ogni minuto e ogni secondo, e ogni momento di decisione è un giudizio tutt’altro che inefficace. I suoi effetti seguiranno automaticamente finché la decisione non viene cambiata. Ricorda, comunque, che le alternative stesse sono inalterabili. Lo Spirito Santo, come l’ego, è una decisione. Insieme essi costituiscono tutte le alternative che la mente può accettare e a cui può obbedire. Lo Spirito Santo e l’ego sono le sole scelte che hai. Dio ne ha creata una e quindi non la puoi sradicare. Tu hai fatto l’altra e quindi puoi sradicarla. Solo ciò che Dio crea è irreversibile e immutabile. Ciò che hai fatto tu può sempre essere cambiato, perché quando non pensi con Dio, in realtà non stai affatto pensando. Le idee deliranti non sono pensieri reali, anche se puoi credere in esse. Ma hai torto. La funzione del pensiero viene da Dio ed è in Dio. Come parte del Suo Pensiero, non puoi pensare separato da Lui.

35 – 4 febbraio – Cap. 3 – Nota 23 (T-5.V.6)

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Non aver paura di vedere la relazione speciale di odio, perché la libertà sta nel guardarla. Sarebbe impossibile non conoscere il significato dell’amore se non fosse per questo. Perché la relazione speciale d’amore, nella quale il significato dell’amore è nascosto, viene intrapresa solo per contrapporsi all’odio, ma non per lasciarlo andare. La tua salvezza apparirà chiaramente davanti ai tuoi occhi aperti quando guarderai ciò. Non puoi limitare l’odio. La relazione speciale d’amore non vi si può contrapporre, ma può solo occultarlo e renderlo invisibile. È essenziale renderlo visibile e non fare alcun tentativo di nasconderlo. Perché è il tentativo di bilanciare l’odio con l’amore che rende l’amore privo di significato per te. Non ti rendi conto della portata della divisione che c’è in questo. E finché non te ne renderai conto la separazione rimarrà non riconosciuta e quindi non guarita.

36 – 5 febbraio – Cap. 3 – Nota 24 (T-16.IV.1)

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Nessuno può sfuggire alle illusioni a meno che non le guardi, perché il non guardarle è il modo per proteggerle. Non c’è bisogno di rifuggire le illusioni, perché esse non possono essere pericolose. Noi siamo pronti a guardare più da vicino il sistema di pensiero dell’ego perché insieme abbiamo la lampada che lo disperderà, e poiché tu ti rendi conto di non volerlo, devi essere pronto. Restiamo molto calmi nel fare ciò, perché stiamo solo cercando onestamente la verità. Le “dinamiche” dell’ego saranno la nostra lezione per qualche tempo, poiché dobbiamo dapprima guardarle per vedere al di là di esso, dal momento che lo hai reso reale. Insieme disferemo tranquillamente questo errore, poi guarderemo, al di là di esso, la verità.

Cos’è la guarigione se non l’eliminazione di tutto ciò che ostacola la via della conoscenza? E in quale altro modo si possono disperdere le illusioni se non guardandole direttamente, senza proteggerle? Non aver paura, dunque, perché ciò che guarderai è la fonte della paura, e tu stai iniziando ad imparare che la paura non è reale. Stai anche imparando che i suoi effetti possono essere dispersi semplicemente negandone la realtà. Il passo successivo è ovviamente quello di riconoscere che ciò che non ha effetti non esiste. Le leggi non operano nel vuoto, e ciò che conduce al nulla non è accaduto. Se la realtà viene riconosciuta per mezzo della sua estensione, ciò che porta al nulla non può essere reale. Non aver paura, dunque di guardare la paura, perché non può essere vista. La chiarezza disfa la confusione per definizione, e guardare l’oscurità attraverso la luce deve disperderla.

37 – 6 febbraio – Cap. 3 – Nota 25 (T-11.V.1-2)

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In ogni mente scissa deve essere implicito il rifiuto di una parte di essa, e questo è credere nella separazione. L’Interezza di Dio, che è la Sua pace, non può essere apprezzata se non da una mente intera che riconosce l’Interezza della creazione di Dio. Con questo riconoscimento, conosce il suo Creatore. Esclusione e separazione sono sinonimi, come lo sono separazione e dissociazione. Abbiamo detto in precedenza che la separazione è stata ed è dissociazione, e che una volta che si verifica, la proiezione diventa la sua difesa principale, ovvero il meccanismo che continua a farla funzionare. Il motivo, comunque, può non essere così ovvio come pensi.

Ciò che proietti lo ripudi, e quindi non credi che sia tuo. Stai escludendo te stesso col fatto stesso che giudichi di essere differente da colui sul quale proietti. Siccome hai anche giudicato contro ciò che proietti, continui ad attaccarlo perché continui a mantenerlo separato. Facendolo inconsciamente, cerchi di mantenere fuori dalla tua consapevolezza il fatto che hai attaccato te stesso, e così immagini di esserti messo al sicuro.

38 – 7 febbraio – Cap. 3 – Nota 26 (T-6.II.1-2)

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La conoscenza non è la motivazione per imparare questo corso. La pace lo è. Questo è il prerequisito per la conoscenza solo perché coloro che sono in conflitto non sono in pace, e la pace è la condizione della conoscenza perché è la condizione del Regno.

39 – 8 febbraio – Cap. 3 – Nota 27 (T-8.I.1:1-3)

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La completa astrazione è la condizione naturale della mente.

40 – 9 febbraio – Cap. 3 – Nota 28 (L-161.2:1)

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Lo Spirito Santo dimora nella parte della tua mente che è parte della Mente di Cristo. Egli rappresenta il tuo Sé e il tuo Creatore, Che sono Uno. Parla per Dio e anche per te, essendo unito a Entrambi. Ed è per­tanto Lui Che dimostra che sono Uno. Sembra essere una Voce, poiché in quella forma ti porta la Parola di Dio. Sembra essere una Guida in un paese lontano, poiché tu hai bisogno di questa forma d’aiuto. Sembra essere qualunque cosa soddisfi il bisogno che credi di avere. Ma non è ingannato quando percepisci il tuo sé imprigionato da necessità che non hai. È da queste che Egli ti vuole liberare. È da queste che vuole metterti al sicuro.

41 -10 febbraio – Cap. 3 – Nota 29 (M.CT-6.4)

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La mente senza colpa non può soffrire.

42 -11 febbraio – Cap. 3 – Nota 30 (T-5.V.5:1)

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L’innocenza non è un attributo parziale. Non è reale finché non è totale. Coloro che sono parzialmente innocenti tendono ad essere piuttosto sciocchi a volte. È solo quando la loro innocenza diventa un punto di vista applicato universalmente che diventa saggezza. Percezione innocente, o vera, significa che non percepisci mai erroneamente e che vedi sempre in modo veritiero.

43 -12 febbraio – Cap. 3 – Nota 31 (T-3.II.2:1-5)

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Nulla di ciò che è reale può essere minacciato.

Nulla di irreale esiste.

In questo si trova la pace di Dio.

44 -13 febbraio – Cap. 3 – Nota 32 (PR-cosa dice)

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I sogni di perdono hanno poco bisogno di durare. Non sono fatti per separare la mente da ciò che pensa. Non cercano di dimostrare che il sogno viene sognato da qualcun altro.

45 -14 febbraio – Cap. 3 – Nota 33 (T-29.IX.8:1-3)

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Alcune delle idee presentate nel libro degli esercizi ti risulteranno difficili da credere, altre potranno sembrare alquanto sbalorditive. Questo non ha alcuna importanza. Ti viene semplicemente chiesto di applicare le idee secondo le istruzioni date. Non ti si chiede affatto di giudicarle. Ti si chiede solo di usarle. È il loro uso che darà loro significato per te e ti mostrerà che sono vere.

Ricorda solo questo: non è necessario che tu creda alle idee, non è necessario che tu le accetti e nemmeno che tu le accolga volentieri. Ad alcune opporrai attiva resistenza. Niente di tutto ciò ha importanza, né ridurrà la loro efficacia. Ma non permetterti di fare eccezioni nell’applicare le idee contenute in questo libro di esercizi e, quali che siano le tue reazioni ad esse, usale. Non viene richiesto nulla più di questo.

46 -15 febbraio – Cap. 3 – Nota 34 (L.Int-8/9)

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Cos’è l’ego? Non è che un sogno di ciò che in realtà sei. Il pensiero che sei separato dal tuo Creatore e il desiderio di essere ciò che Egli non ha creato. È un prodotto della pazzia, non della realtà. Un nome per ciò che non ha nome è tutto ciò che è. Un simbolo dell’impossibile: una scelta di opzioni che non esistono. Gli diamo un nome solo per aiutar­ci a comprendere che non è altro che un pensiero antico che ciò che è stato fatto sia immortale. Ma cosa potrebbe provenire da questo se non un sogno che, come tutti i sogni, può solo finire nella morte?

47 -16 febbraio – Cap. 3 – Nota 35 (M.CT-1:4-11)

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Essa nega la capacità di qualsiasi cosa che non sia di Dio di avere effetto su di te. Questo è l’uso corretto della negazione.

48 -17 febbraio – Cap. 3 – Nota 36 (T-2.II.1:11-12)

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Il perdono, quindi, è un’illusione, ma grazie al suo scopo, che è quello dello Spirito Santo, è diverso. A differenza delle altre illusioni, ci allontana dall’errore anziché condurci verso di esso.

49 -18 febbraio – Cap. 3 – Nota 37 (M.CT-3.1:3-4)

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La crocifissione non è niente altro che un esempio estremo. Il suo valore, come il valore di qualsiasi strumento di insegnamento, è solo nel tipo di apprendimento che favorisce. Può essere fraintesa, e lo è stata. Questo avviene solo perché chi ha paura è predisposto a percepire con paura. Ti ho già detto che puoi sempre rivolgerti a me per condividere la mia decisione e così renderla più forte. Ti ho anche detto che la crocifissione è stata l’ultimo viaggio inutile che la Figliolanza ha bisogno di intraprendere, e che rappresenta la liberazione dalla paura per chiunque la comprenda. Mentre precedentemente ho messo in evidenza solo la resurrezione, in quel contesto non avevo fatto chiarezza sullo scopo della crocifissione e su come ha effettivamente condotto alla resurrezione. Tuttavia, essa ha un contributo preciso da dare alla tua vita, e se la prenderai in considerazione senza paura, ti aiuterà a capire il tuo ruolo come insegnante.

50 -19 febbraio – Cap. 3 – Nota 38 (T-6.I.2)

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Egli ha designato Gesù quale guida per portare a termine il Suo piano poiché Gesù fu il primo a completare perfettamente la sua parte.

51 -20 febbraio – Cap. 3 – Nota 39 (M.CT-6.2:2)

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Non dimenticare che la scelta tra peccato e verità, tra impotenza o potere, è la scelta tra attaccare e guarire. Perché la guarigione viene dal potere e l’attacco dall’impotenza. Non puoi voler guarire colui che attacchi. E colui che vorresti guarire deve essere colui che hai scelto di proteggere dall’attacco. E cos’è questa decisione se non la scelta se vederlo attraverso gli occhi del corpo o lasciare che ti venga rivelato attraverso la visione? Come questa decisione conduca ai suoi effetti non è un problema tuo. Ma devi scegliere ciò che vuoi vedere. Questo è un corso sulla causa e non sull’effetto.

52 -21 febbraio – Cap. 3 – Nota 40 (T-21.VII.7)

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Quindi, non cercare di cambiare il mondo, ma scegli di cambiare la tua mente riguardo al mondo.

53 -22 febbraio – Cap. 3 – Nota 41 (T-21.Int.1:7)

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Preferisci avere ragione o essere felice? Sii contento che ti viene detto dove risiede la felicità, non cercarla più altrove. Fallirai. Ma ti è dato di conoscere la verità e non di cercarla fuori di te.

54 -23 febbraio – Cap. 3 – Nota 42 (T-29.VII.1:9-12)

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Ti unirai alla resurrezione o alla crocifissione? Condannerai i tuoi fratelli o li renderai liberi? Trascenderai la tua prigione ed ascenderai al Padre? Queste domande sono tutte uguali, e viene data loro risposta contemporaneamente.

55 -24 febbraio – Cap. 3 – Nota 43 (T-11.VI.2:1-4)

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Non c’è sfida per l’insegnante di Dio. Sfida implica dubbio, e la fiducia su cui l’insegnante di Dio poggia sicuro rende il dubbio impossibile.

56 -25 febbraio – Cap. 3 – Nota 44 (M-4.II.2:5-6)

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Il miracolo raffronta ciò che tu hai fatto con la creazione, accettando come vero ciò che è in accordo con essa, e rifiutando come falso ciò che non lo è.

57 -26 febbraio – Cap. 3 – Nota 45 (T-1.I.50)

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Tutti i termini sono potenzialmente controversi, e coloro che cercano la controversia la troveranno. Ma anche coloro che cercano chiarificazione la troveranno. Essi devono, tuttavia, essere disposti a guardare oltre la controversia, riconoscendo che è una difesa contro la verità che si manifesta in forma di manovra che fa ritardare.

58 -27 febbraio – Cap. 3 – Nota 46 (M.CT-Int.2:1-3)

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Sebbene adotti una termino­logia cristiana, il Corso tratta temi spirituali universali. Sottolinea che è solo una versione del programma di studi universale. Ce ne sono molti altri e questo differisce dagli altri solo nella forma. Tutti, alla fine, con­ducono a Dio.

59 -28 febbraio – Cap. 3 – Nota 47 (PR-Cos’è)

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Si può davvero dire che l’ego ha fondato il suo mondo sul peccato. Solo in un mondo simile ogni cosa può essere capovolta. Questa è la strana illusione che fa sembrare pesanti ed impenetrabili le nuvole della colpa. La solidità che i fondamenti di questo mondo sembrano avere, si trova in ciò. Perché il peccato ha cambiato la creazione da un’idea di Dio a un ideale che l’ego vuole: un mondo che egli governa, fatto di corpi, senza mente e capace di totale corruzione e decadimento. Se questo è un errore, può essere disfatto facilmente dalla verità. Qualsiasi errore può essere corretto, se viene lasciato che sia la verità a giudicarlo. Ma se l’errore viene considerato verità, a cosa può essere portato?

 

60 – 1 marzo – Cap. 3 – Nota 48 (T-19.II.6:1-8)

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Non c’è vita fuori dal Cielo. Dove Dio ha creato la vita, lì la vita deve essere.

61 – 2 marzo – Cap. 4 – Nota 1 (T-23.II.19:1-2)

—–

Questo libro di esercizi è suddiviso in due sezioni principali: la prima si occupa di disfare il tuo attuale modo di vedere, la seconda riguarda l’acquisizione della vera percezione.

62 – 3 marzo – Cap. 4 – Nota 2 (L.Int-3:1)

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Una base teorica come quella fornita dal testo è una struttura necessaria per rendere significativi gli esercizi di questo volume.

63 – 4 marzo – Cap. 4 – Nota 3 (L.Int-1:1)

—–

Solo pochissimi sono in grado di udire la Voce di Dio e persino essi non sono in grado di comunicare i Suoi messaggi direttamente tramite lo Spirito che li ha dati a loro.

64 – 5 marzo – Cap. 4 – Nota 4 (M-12.3:3)

—–

Non c’è affermazione che il mondo abbia più paura di udire di questa:

Non so che cosa sono e quindi non so cosa sto facendo,dove sono, o come vedere il mondo o me stesso.

Tuttavia in questo apprendimento nasce la salvezza. E Ciò Che sei ti parlerà di Sé.

65 – 6 marzo – Cap. 4 – Nota 5 (T-31.V.17:6-9)

—–

Non viaggi che nei sogni mentre sei al sicuro a casa.

66 – 7 marzo – Cap. 4 – Nota 6 (T-13.VII.17:7)

—–

Non dimenticare che il testimone del mondo del male non può parlare che per ciò che ha visto come un bisogno di male nel mondo.

67 – 8 marzo – Cap. 4 – Nota 7 (T-27.VII.6:2)

—–

Lo Spirito Santo è lo spirito della gioia. È il Richiamo a ritornare col quale Dio ha benedetto le menti dei Suoi Figli separati. Questa è la vocazione della mente. Prima della separazione la mente non sentiva alcun Richiamo, perché prima della separazione semplicemente era, e non avrebbe capito il Richiamo al pensiero corretto. Lo Spirito Santo è la Risposta di Dio alla separazione: il mezzo col quale l’Espiazione guarisce finché l’intera mente non ritorna a creare.

Il principio dell’Espiazione e la separazione sono incominciati nello stesso momento. Quando è stato fatto l’ego, Dio ha messo nella mente il Richiamo alla gioia. Questo Richiamo è così forte che l’ego si dis­solve sempre al Suo suono. Questo è il motivo per cui devi scegliere di sentire una delle due voci dentro di te. Una l’hai fatta tu, e quella non è di Dio. Ma l’altra ti è data da Dio, Che ti chiede solo di ascoltarla. Lo Spirito Santo è in te in senso molto letterale. Sua è la Voce che ti richiama dov’eri prima e dove sarai di nuovo. È possibile anche in questo mondo sentire solo quella Voce e nessun’altra. Ci vuole sforzo e grande disponibilità ad imparare. È l’ultima lezione che ho imparato, e i Figli di Dio sono uguali come studenti così come lo sono come Figli.

68 – 9 marzo – Cap. 4 – Nota 8 (T-5.II.2-3)

—–

Se questo fosse il mondo reale, Dio sarebbe crudele. Perché nessun Padre potrebbe sottoporre a questo i Suoi bambini, come prezzo per la salvezza, ed essere amorevole.

69 – 10 marzo – Cap. 4 – Nota 9 (T-13.Int.3:1-2)

—–

I miracoli ti permettono di guarire gli infermi e risuscitare i morti perché­ sei stato proprio tu a fare la malattia e la morte, e dunque puoi abo­lirle entrambe. Tu sei un miracolo, capace di creare a somiglianza del tuo Creatore. Qualunque altra cosa è un tuo incubo, e non esiste. Solo le creazioni di luce sono reali.

70 – 11 marzo – Cap. 4 – Nota 10 (T-1.I.24)

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Tu sei a casa in Dio, sognando di essere in esilio, ma perfettamente in grado di risvegliarti alla realtà.

71 – 12 marzo – Cap. 4 – Nota 11 (T-10.I.2:1)

—–

La coscienza, il livello della percezione, è stata la prima divisione introdotta nella mente dopo la separazione, facendo della mente un percettore invece che un creatore. La coscienza è correttamente identificata come il dominio dell’ego.

72 – 13 marzo – Cap. 4 – Nota 12 (T-3.IV.2:1-2)

—–

La percezione non esisteva fino a quando la separazione ha introdotto gradi, aspetti e intervalli.

73 – 14 marzo – Cap. 4 – Nota 13 (T-3.IV.1:5)

—–

La percezione implica sempre un qualche uso improprio della mente, perché porta la mente in un’area di incertezza.

74 – 15 marzo – Cap. 4 – Nota 14 (T-3.IV.5:1)

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L’istante santo e le relazioni speciali.

Non puoi amare parti della realtà e comprendere cosa significhi l’amo­re. Se non ami come ama Dio, Che non conosce amore speciale, come puoi comprenderlo? Credere che le relazioni speciali, in cui c’è amore  speciale, ti possano offrire la salvezza è credere che la separazione sia la salvezza. Perché è nella completa uguaglianza dell’Espiazione che si trova la salvezza. Come puoi decidere che alcuni aspetti speciali della Figliolanza possano darti più di altri? Il passato te lo ha insegnato. Ma l’i­stante santo ti insegna che non è così.

A causa della colpa, tutte le relazioni speciali hanno elementi di paura in esse. Ecco perché cambiano e variano così frequentemente. Non sono basate solo sull’amore immutabile. E, dove la paura è entrata, non si può contare sull’amore perché non è perfetto. Nella Sua funzione di Interprete di ciò che hai fatto, lo Spirito Santo usa le relazioni speciali, che hai scelto per sostenere l’ego, come esperienze di apprendimento per indicare la verità. Col Suo insegnamento ogni relazione diventa una lezione d’amore.

75 – 16 marzo – Cap. 4 – Nota 15 (T-15.V.3-4)

—–

L’ego non è nient’altro che una parte di ciò che credi di te stesso.

76 – 17 marzo – Cap. 4 – Nota 16 (T-4.VI.1:6)

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Lo Spirito Santo è la Mente di Cristo che è consapevole della conoscenza che c’è oltre la percezione. Egli cominciò ad esistere come protezione contestualmente alla separazione, ispirando allo stesso tempo il principio dell’Espiazione.

77 – 18 marzo – Cap. 4 –  Nota 17 (T-5.I.5:1-2)

—–

(Lo Spirito Santo) Ti dice di riportare la tua mente intera a Dio, perché non L’ha mai lasciato. Se non L’ha mai lasciato, hai solo bisogno di percepirla così com’è perché possa tornare a Lui. La piena consapevolezza dell’Espiazione è, quindi, il riconoscimento che la separazione non è mai avvenuta.

78 – 19 marzo – Cap. 4 – Nota 18 (T-6.II.10:5-7)

—–

L’ego deve offrirti qualche forma di ricompensa per indurti a continuare a crederci. Tutto quello che può offrire è un senso di esistenza temporanea, che inizia col proprio inizio e finisce con la sua stessa fine. Ti dice che questa vita è la tua esistenza perché è la sua.

79 – 20 marzo – Cap. 4 – Nota 19 (T-4.III.3:3-5)

—–

Non ti rendi conto dell’enormità di quel solo errore. È stato così vasto e così assolutamente incredibile che da esso ha dovuto emergere un mondo di totale irrealtà. Cos’altro poteva derivarne? I suoi aspetti frammentati fanno abbastanza paura quando inco­minci a guardarli. Ma niente di ciò che hai visto inizia a mostrarti l’enormità dell’errore originale, che è sembrato cacciarti dal Cielo, frantumare la conoscenza in pezzettini insignificanti di percezioni disunite, e forzarti a fare ulteriori sostituzioni.

80 –  21 marzo – Cap. 4 – Nota 20 (T-18.I.5:2-6)

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Io non sono la vittima del mondo che vedo.

81 – 22 marzo – Cap. 4 – Nota 21(L-31)

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La voce dell’ego è un’allucinazione. Non puoi aspettarti che ti dica “io non sono reale”. Tuttavia non ti viene richiesto di dissipare le tue allucinazioni da solo.

82 – 23 marzo – Cap. 4 – Nota 22 (T-8.I.2:2-4)

—–

Contro questo senso di esistenza temporanea lo spirito ti offre la conoscenza della permanenza e dell’essere imperturbabile. Nessuno che abbia pro­vato questa rivelazione potrà mai credere ancora pienamente nell’ego. Come può la sua magra offerta prevalere contro il glorioso dono di Dio?

83 – 24 marzo – Cap. 4 – Nota 23 (T-4.III.3:6-8)

—–

Il corso non si prefigge di insegnare il significato dell’amore, poiché esso trascende ciò che può essere insegnato. Si prefigge, tuttavia, di eliminare i blocchi alla consapevolezza della presenza dell’amore, che è la tua eredità naturale.

84 – 25 marzo – Cap. 4 – Nota 24 (T-Int.1:6-7)

—–

La libertà dalle illusioni risiede solo nel non crederci.

85 – 26 marzo – Cap. 4 – Nota 25 (T-8.VII.16:5)

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L’opposto dell’amore è la paura, ma ciò che tutto abbraccia non può avere opposti.

86 – 27 marzo – Cap. 4 – Nota 26 (T-Int.1:8)

—–

Questo è il velo più oscuro, sorretto dalla credenza nella morte e pro­tetto dalla sua attrattiva. La dedizione alla morte ed alla sua sovranità non è che un voto solenne, la promessa fatta in segreto all’ego di non alzare mai questo velo, né di avvicinarvisi e nemmeno sospettare che ci sia. Questo è il patto segreto fatto con l’ego per mantenere nascosto, e dimenticato per sempre ciò che si trova oltre il velo. Ecco la tua pro­messa di non permettere mai all’unione di chiamarti fuori dalla separa­zione: la grande amnesia nella quale il ricordo di Dio sembra del tutto dimenticato; la scissione del tuo Sé da te: la paura di Dio, l’ultimo passo nella tua dissociazione.

87 – 28 marzo – Cap. 4 – Nota 27 (T-19.IV.D.3)

—–

L’ego è la parte della mente che crede nella divisione. Come può una parte di Dio separarsi senza credere che Lo sta attaccando? Abbiamo parlato prima del problema dell’autorità come basato sul concetto di usurpazione del potere di Dio. L’ego crede che questo è ciò che hai fatto perché crede di essere te. Se ti identifichi con l’ego, non puoi che percepirti come colpevole. Ogni volta che rispondi al tuo ego, proverai colpa e avrai paura della punizione. L’ego è letteralmente un pensiero di paura. Quantunque l’idea di attaccare Dio sia ridicola per la mente sana, non dimenticarti mai che l’ego non è mentalmente sano. Esso rappresenta un sistema delirante e parla per esso. Ascoltare la voce dell’ego significa che credi sia possibile attaccare Dio, e che Ne hai strappato via una parte. Ne consegue la paura della rappresaglia dall’esterno, perché l’intensità della colpa è così acuta che deve essere proiettata.

88 – 29 marzo – Cap. 4 – Nota 28 (T-5.V.3)

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Nessuno può sfuggire alle illusioni a meno che non le guardi, perché il non guardarle è il modo per proteggerle. Non c’è bisogno di rifuggire le illusioni, perché esse non possono essere pericolose. Noi siamo pronti a guardare più da vicino il sistema di pensiero dell’ego perché insieme abbiamo la lampada che lo disperderà, e poiché tu ti rendi conto di non volerlo, devi essere pronto. Restiamo molto calmi nel fare ciò, perché stiamo solo cercando onestamente la verità.

89 – 30 marzo – Cap. 4 – Nota 29 (T-11.V.1:1-4)

—–

La conoscenza deve precedere la dissociazione, cosicché la dissociazione non è altro che una decisione di dimenticare. Ciò che è stato dimenticato, sembra quindi far paura, ma solo perché la dissociazione è un attacco alla verità.

90 – 31 marzo – Cap. 4 – Nota 30 (T-10.II.1:2-3)


Puoi forse essere separato da ciò con cui ti identifichi ed essere in pace? La dissociazione non è la soluzione: è un delirio. Coloro che delirano credono che la verità li assalirà e non la riconoscono perché preferiscono l’illusione. Siccome giudicano la verità come qualcosa che non vogliono, percepiscono le loro illusioni che bloccano la conoscenza.

91 – 1 aprile – Cap. 4 – Nota 31 (T-8.V.1:1-4)

—–

Dio avrebbe forse potuto lasciare il significato del mondo alla tua interpretazione? Se lo avesse fatto, il mondo non avrebbe significato. Perché non è possibile che il significato cambi costantemente e tuttavia sia vero. Lo Spirito Santo guarda il mondo e lo vede con un unico scopo, stabilito immutabilmente. E nessuna situazione può influenzarne lo scopo, ma deve essere in accordo con esso. Perché solo se il suo scopo potesse cambiare a seconda della situazione, ciascuna di esse potrebbe essere aperta a una interpretazione che è diversa ogni volta che ci pensi. Aggiungi un elemento nel copione che scrivi per ogni minuto del giorno, e tutto ciò che succede ora significa qualcos’altro. Togli un altro elemento, e ogni significato cambia di conseguenza.

Cosa riflettono i tuoi copioni, se non i tuoi piani per come dovrebbe essere la giornata? E così giudichi il disastro o il successo, un avanzamento o un regresso, un guadagno o una perdita. Tutti questi giudizi vengono emessi a seconda dei ruoli assegnati dal copione. Il fatto che non hanno significato di per sé è dimostrato dalla facilità con cui queste etichette cambiano con altri giudizi, basati su differenti aspetti di esperienza. E quindi, guardando a ritroso, pensi di vedere un altro significato in ciò che è successo prima. Cosa hai fatto in realtà, se non mostrare che non c’era alcun significato? Ma tu hai assegnato un significato alla luce di obiettivi che cambiano, con ogni significato che cambia man mano che cambiano gli obiettivi.

92 – 2 aprile – Cap. 4 – Nota 32 (T-30.VII.1/2)

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Noi ci assumiamo semplicemente la parte che ci fu assegnata molto tempo fa, e fu pienamente riconosciuta come perfettamente compiuta da Colui Che scrisse il copione della salvezza nel Nome del Suo Creatore, e nel Nome del Figlio del Suo Creatore.

93 – 3 aprile – Cap. 4 – Nota 33 (L-169.9:3)

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La verità non vacilla: è sempre vera.

94 – 4 aprile – Cap. 4 – Nota 34 (T-9.VIII.7:2)

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Questo non è un corso in speculazioni filosofiche, né si preoccupa di una terminologia precisa. Il suo interesse è solamente l’Espiazione, o correzione della percezione. Il perdono è il mezzo dell’Espiazione.

95 – 5 aprile – Cap. 4 – Nota 35 (M.CT.Int.1:1-3)

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Un idolo viene stabilito dal crederci, e quando non ci si crede più l’idolo “muore”. Tale è l’anti Cristo: una strana idea che ci sia un potere al di là dell’onnipotenza, un luogo oltre l’infinito, un tempo che trascende l’eterno. Il mondo degli idoli è stato posto qui dall’idea che a questo potere, luogo e tempo sia stata data forma, e che modellino il mondo dove è accaduto l’impossibile. Qui ciò che è immortale viene a morire, ciò che abbraccia tutto subisce una perdita, ciò che è senza tempo viene a essere reso schiavo del tempo. Qui l’immutabile cambia: la pace di Dio, data per sempre a tutte le cose viventi, cede il passo al caos. E il Figlio di Dio, altrettanto perfetto, senza peccato e amorevole come suo Padre, viene ad odiare per un po’, a soffrire ed infine a morire.

96 – 6 aprile – Cap. 4 – Nota 36 (T-29.VIII.6)

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La verità su di te è così elevata che nulla che non sia degno di Dio è degno di te. Scegli, quindi, ciò che vuoi in questi termini, e non accettare nulla che non offriresti a Dio come interamente adatto a Lui.

97 – 7 aprile – Cap. 4 – Nota 37 (T-9.VII.8:4-5)

—–

Se vuoi essere come me io ti aiuterò, poiché so che siamo uguali. Se vuoi essere diverso, attenderò fino a quando cambierai idea.

98 – 8 aprile – Cap. 4 – Nota 38 (T-8.IV.6:3-4)

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Ogni risposta all’ego è un richiamo alla guerra, e la guerra ti priva della pace. Eppure in questa guerra non c’è alcun avversario.

99 – 9 aprile – Cap. 5 – Nota 1 (T-8.I.3:1-2)

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Perdonare è semplicemente ricordare solo i pensieri d’amore che hai dato nel passato e quelli che ti sono stati dati. Tutto il resto deve essere dimenticato. Perdonare è ricordare in modo selettivo, non basato sulla tua selezione. Perché le figure tenebrose che tu renderesti immortali sono “nemiche” della realtà. Sii disposto a perdonare il Figlio di Dio per ciò che non ha fatto.

100 – 10 aprile – Cap. 5 – Nota 2 (T-17.III.1:1-5)

—–

Ti è stato detto di non rendere l’errore reale, ed il modo in cui farlo è molto semplice.

Interpretare l’errore è dargli potere, e avendolo fatto non vedrai la verità.

101 – 11 aprile – Cap. 5 – Nota 3 (T-12.I.1:1/8)

—–

Io non sono la vittima del mondo che vedo.

102 – 12 aprile – Cap. 5 – Nota 4 (L-31:Tit.)

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I miracoli sono abitudini e dovrebbero essere involontari.

103 – 13 aprile – Cap. 5 – Nota 5 (T-1.I.5:1)

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Tu che sei stato creato dall’amore come se stesso, non puoi serbare rancori e conoscere il tuo Sé. Serbare rancori è dimenticare chi sei. Serbare rancori è vedere te stesso come un corpo. Serbare rancori è permettere all’ego di gestire la tua mente e condannare a morte il corpo. Forse non ti rendi ancora conto appieno di cosa esattamente il serbare rancori faccia alla tua mente. Sembra separarti dalla tua Fonte e renderti diverso da Lui. Ti fa credere che Egli sia ciò che tu pensi di essere diventato, perché nessuno può concepire il proprio Creatore diverso da se stesso.

Tagliato fuori dal tuo Sé, che rimane consapevole della Sua somiglianza al Suo Creatore, il tuo Sé sembra dormire, mentre la parte della tua mente che tesse le illusioni nel suo sonno sembra essere sveglia. Può tutto questo emergere dal serbare rancori? Oh, sì! Perché chi serba rancori nega di essere stato creato dall’amore, e il suo Creatore è diventato spaventoso per lui nel suo sogno di odio. Chi può sognare l’o­dio e non aver paura di Dio?

È sicuro che coloro che serbano rancori ridefiniranno Dio a loro immagine e somiglianza, così come è certo che Dio li ha creati come Se Stesso, e li ha definiti come parte di Lui. È tanto sicuro che coloro che serbano rancori soffriranno per la colpa, quanto è certo che coloro che perdonano troveranno la pace. È tanto sicuro che coloro che serbano rancori dimenticheranno chi sono, quanto è certo che coloro che perdonano ricorderanno.

Non saresti forse disposto ad abbandonare i tuoi rancori se credessi che tutto fosse così? Forse non pensi di poter lasciare andare i tuoi rancori. Questa, comunque, è soltanto una questione di motivazioni.

104 – 14 aprile – Cap. 5 – Nota 6 (L-68.1/2/3/4:1-3)

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Rallegriamoci di poter camminare nel mondo e di trovare così tante occasioni di percepire un’altra situazione in cui il dono di Dio può di nuovo essere riconosciuto come nostro! Così svaniranno tutte le vestigia dell’inferno, i peccati segreti e gli odi nascosti.

105 – 15 aprile – Cap. 5 – Nota 7 (T-31.VIII.9:1-2)

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Preferisci avere ragione o essere felice?

106 – 16 aprile – Cap. 5 – Nota 8 (T-29.VII.1:9)

—–

La tentazione, in tutte le sue forme, ovunque si verifichi, vuole insegnarti una sola lezione. Vuole persuadere il santo Figlio di Dio che è un corpo, nato in ciò che deve morire, incapace di sfuggire alla sua fragilità e imprigionato da ciò che gli ordina di sentire.

107 – 17 aprile – Cap. 5 – Nota 9 (T-31.VIII.1:1-2)

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È il corpo che è fuori di noi, e non ci riguarda. Essere senza corpo significa essere nel nostro stato naturale.

108 – 18 aprile – Cap. 5 – Nota 10 (L-72.9:2-3)

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Il corpo è l’idolo dell’ego, la credenza nel peccato fatta carne e poi proiettata all’esterno. Questo produce quello che sembra un muro di carne attorno alla mente, mantenendola prigioniera in un minuscolo pezzetto di spazio e tempo, destinato a morire, a cui non è dato che un istante nel quale sospirare, soffrire e morire in onore del suo padrone. E questo istante non santo sembra essere la vita, un istante di disperazione, una minuscola isola di sabbia arida, senza acqua e incertamente in bilico sull’oblio.

109 – 19 aprile – Cap. 5 – Nota 11 (T-20.VI.11:1-3)

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Il secondo ostacolo: credere che il corpo abbia valore per ciò che offre.

110 – 20 aprile – Cap. 5 – Nota 12 (T-19.IV.B)

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L’attrattiva della colpa produce la paura dell’amore, perché l’amore non vede affatto la colpa.

111 – 21 aprile – Cap. 5 – Nota 13 (T-19.IV.A.10:1)

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È impossibile cercare piacere attraverso il corpo e non trovare il dolore. È essenziale che questa relazione venga compresa, perché è una relazione che l’ego vede come prova del peccato. In realtà non è affatto punitivo. Non è che il risultato inevitabile di considerarti un corpo, che è l’invito al dolore. Perché questo invita la paura ad entrare e a diventare il tuo scopo. L’attrattiva della colpa deve entrare con essa e qualsiasi cosa la paura faccia fare al corpo è pertanto dolorosa. Esso condividerà il dolore di ogni illusione e l’illusione di piacere  sarà come quella del dolore.

112 – 22 aprile – Cap. 5 – Nota 14 (T-19.IV.B.12)

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Il miracolo minimizza il bisogno del tempo.

113 – 23 aprile – Cap. 5 – Nota 15 (T-1.II.6:1)

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Sono i personaggi del sogno e ciò che essi fanno, che sembrano fare il sogno. Non ti rendi conto che li stai facendo agire per te, poiché se lo facessi la colpa non sarebbe loro e l’illusione di soddisfazione scompa­rirebbe. Nei sogni questi aspetti non sono oscuri. Sembra che ti svegli e il sogno è svanito. Tuttavia ciò che non riesci a riconoscere è che ciò che ha causato il sogno non è svanito con esso. Il tuo desiderio di fare un altro mondo che non è reale rimane con te. E ciò a cui sembri risvegliarti non è che un’altra forma di questo stesso mondo che vedi nei sogni. Trascorri tutto il tuo tempo sognando. I tuoi sogni da sveglio o da addormentato hanno forme diverse, e questo è tutto. Il loro contenuto è lo stesso.

114 – 24 aprile – Cap. 5 – Nota 16 (T-18.II.5:5-14)

—–

I suoi dettami (quelli dell’ego), allora, possono essere riassunti semplicemente come “Cerca e non trovare”.

115 – 25 aprile – Cap. 5 – Nota 17 (T-12.IV.1:4)

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Nessuno può sfuggire alle illusioni a meno che non le guardi, perché il non guardarle è il modo per proteggerle.

116 – 26 aprile – Cap. 5 – Nota 18 (T-11.V.1:1)

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Paura e amore sono le sole emozioni di cui sei capace.

117 – 27 aprile – Cap. 5 – Nota 19 (T-12.I.9:5)

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Chi vede un fratello come un corpo lo vede come simbolo della paura. Ed egli attaccherà, perché ciò che vede è la sua paura all’esterno di se stesso, pronta ad attaccare e che urla perché si vuole unire di nuovo a lui. Non sbagliarti sull’intensità della rabbia che la paura proiettata non può che generare. Essa grida di furore e dilania l’aria nella frenetica speranza di poter raggiungere il suo artefice e divorarlo.

Questo è ciò che gli occhi del corpo vedono in una persona cara al Cielo, che gli angeli amano e che Dio ha creato peretta.

118 – 28 aprile – Cap. 5 – Nota 20 (L-161.8/9:1)

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L’ego ti dice ad alta voce di non guardare dentro di te, perché se lo facessi i tuoi occhi farebbero luce sul peccato, e Dio ti accecherebbe.

119 – 29 aprile – Cap. 5 – Nota 21 (T-21.IV.2:3)

—–

Al di sotto della tua paura di guardarti dentro a causa del peccato, c’è ancora un’altra paura ed una paura che fa tremare l’ego.

E se tu ti guardassi dentro e non vedessi alcun peccato? Questa è la “spaventosa” domanda che l’ego non fa mai. E tu che la fai, adesso stai minacciando l’intero sistema difensivo dell’ego troppo seriamente perché si curi di far finta di essere tuo amico. Coloro che si sono uniti ai loro fratelli si sono staccati dal loro credere che la loro identità risieda nell’ego.

120 – 30 aprile – Cap. 5 – Nota 22 (T-21.IV.2:8/3:1-4)


Non si lascia il mondo con la morte ma con la verità, e la verità può essere conosciuta da tutti coloro per i quali il Regno è stato creato, e per i quali aspetta.

121 – 1 maggio – Cap. 5 – Nota 23 (T-3.VII.6:11)

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La rabbia non è mai giustificata. L’attacco non ha alcun fondamento. È qui che comincia e sarà resa completa la fuga dalla paura.

122 – 2 maggio – Cap. 5 – Nota 24 (T-30.VI.1:1-3)

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Il segreto della salvezza non è che questo: tu stai facendo questo a te stesso. Non importa quale sia la forma dell’attacco, questo è tuttora vero. Chiunque assuma il ruolo del nemico o dell’aggressore, questa è sempre la verità. Qualunque sembri essere la causa di qualsiasi dolore e sofferenza che provi, questo è sempre vero. Perché non reagiresti affatto alle figure di un sogno se sapessi che stai sognando. Lascia che siano odiose e malvagie quanto vogliono: esse non possono avere alcun effetto su di te a meno che tu non manchi di riconoscere che è il tuo sogno.

123 – 3 maggio – Cap. 5 – Nota 25 (T-27.VIII.10)

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Tu non puoi dissipare la colpa rendendola reale per poi espiare per essa. Questo è il piano dell’ego, che esso ti offre anziché scacciare la colpa. L’ego crede all’espiazione tramite l’attacco, essendo del tutto impegnato a sostenere la folle nozione che l’attacco sia la salvezza.

124 – 4 maggio – Cap. 5 – Nota 26 (T-13.I.10:1-3)

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Nell’insegnamento dell’ego, quindi, non c’è scampo dalla colpa. Perché l’attacco rende reale la colpa e, se questa è reale, non c’è modo di superarla.

125 – 5 maggio – Cap. 5 – Nota 27 (T-13.I.11:2-3)

—–

Dio non perdona perché non ha mai condannato. E ci deve essere condanna prima che si renda necessario il perdono. Il perdono è il grande bisogno di questo mondo, ma ciò avviene perché questo è un mondo di illusioni. Coloro che perdonano si stanno così liberando delle illusioni, mentre coloro che negano il perdono si stanno legando ad esse. Dal momento che condanni solo te stesso, così perdoni solo te stesso.

Eppure, anche se Dio non perdona, il Suo Amore è comunque la base del perdono.

126 – 6 maggio – Cap. 5 – Nota 28 (L-46.1/2:1)

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Lo Spirito Santo scaccia “la colpa” semplicemente per mezzo del calmo riconoscimento che essa non è mai esistita.

127 – 7 maggio – Cap. 5 – Nota 29 (T-13.I.11:4)

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Il corpo è l’idolo dell’ego, la credenza nel peccato fatta carne e poi proiettata all’esterno.

128 – 8 maggio – Cap. 5 – Nota 30 (T-20.VI.11:1)

—–

Non ti rendi conto che stai facendo agire per te “i personaggi del sogno”, poiché se lo facessi la colpa non sarebbe loro e l’illusione di soddisfazione scomparirebbe.

129 – 9 maggio – Cap. 5 – Nota 31 (T-18.II.5:6)

—–

Perché devi vedere “tuo fratello” come vedi te stesso.

130 – 10 maggio – Cap. 5 – Nota 32 (T-26.I.3:8)

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Il corpo appare essere ampiamente auto motivato ed indipendente, eppure in realtà risponde solo alle intenzioni della mente.

131 – 11 maggio – Cap. 5 – Nota 33 (PR. Cosa dice)

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Quando compi un miracolo, io disporrò perché sia il tempo che lo spazio si adattino ad esso.

132 – 12 maggio – Cap. 5 – Nota 34 (T-2.V.11:3)

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Il miraco­lo accorcia il tempo collassandolo, eliminando così alcuni intervalli al suo interno. Tuttavia, lo fa all’interno della sequenza temporale più ampia.

133 – 13 maggio – Cap. 5 – Nota 35 (T-1.II.6:9-10)

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… …: non potresti più trovare nemmeno l’illusione dell’amore in qualsiasi relazione speciale qui. Perché non sei più interamente folle, e riconoscerai presto la colpa dell’autotradimento per quello che è.

134 – 14 maggio – Cap. 5 – Nota 36 (T-16.VI.8:7-8)

—–

Il problema della separazione, che è davvero l’unico problema, è già stato risolto.

135 – 15 maggio – Cap. 5 – Nota 37 (L-79.1:4)

—–

Anche l’ego ha un piano di perdono perché tu ne chiedi uno, anche se non all’insegnante giusto. Ovviamente il piano dell’ego non ha senso e non funzionerà. Seguendo il suo piano ti metterai semplicemente in una situazione impossibile, risultato al quale l’ego ti conduce sempre. Il piano dell’ego è di farti prima vedere chiaramente l’errore, per poi guardarvi oltre. Tuttavia, come puoi guardare oltre ciò che hai reso reale? Vedendolo chiaramente, lo hai reso reale e non puoi guardarvi oltre.

136 – 16 maggio – Cap. 5 – Nota 38 (T-9.IV.4:1-6)

—–

Impara questo, e imparalo bene, perché qui il rinvio della felicità viene accorciato di un tale lasso di tempo che non ti puoi neppure immaginare. Non odi mai tuo fratello per i suoi peccati, ma solo per i tuoi. Qualunque forma i suoi peccati sembrino assumere, non fa che oscurare il fatto che credi che essi siano tuoi e quindi meritevoli di un “giusto” attacco.

137 – 17 maggio – Cap. 5 – Nota 39 (T-31.III.1:4-6)

—–

L’ego ha fatto il mondo come lo percepisce, ma lo Spirito Santo, colui che reinterpreta ciò che l’ego ha fatto, vede il mondo come strumento d’insegnamento per riportarti a casa.

138 – 18 maggio – Cap. 6 – Nota 1 (T-5.III.11:1)

—–

“Lo Spirito Santo” è la Voce che parla per Dio ed ha pertanto preso forma.

139 – 19 maggio – Cap. 6 – Nota 2 (CT.6.1:4)

—–

L’idea di oggi non fa che affermare la semplice verità che rende impossibile il pensiero del peccato. Assicura che la colpa non ha causa, ed essendo senza causa non esiste. Questa idea deriva necessariamente dal pensiero fondamentale così spesso citato nel testo: le idee non lascia­no la loro fonte. Se questo è vero, come puoi essere separato da Dio? Come potresti percorrere il mondo da solo e separato dalla tua Fonte?

140 – 20 maggio – Cap. 6 – Nota 3 (L-156.1)

—–

In che altro modo potresti trovare gioia in un luogo senza gioia se non rendendoti conto che non sei lì?

141 – 21 maggio – Cap. 6 – Nota 4 (T-6.II.6:1)

—–

La differenza tra la proiezione dell’ego e l’estensione dello Spirito Santo è molto semplice. L’ego proietta per escludere e quindi per ingannare. Lo Spirito Santo estende riconoscendo Se stesso in ogni mente, e quindi le percepisce come una sola. Niente è in conflitto in questa percezione, perché tutto ciò che lo Spirito Santo percepisce è la stessa cosa. Ovunque guarda vede Se stesso, e siccome è unito, offre sempre l’intero Regno. Questo è l’unico messaggio che Dio gli ha dato e per il quale deve parlare, perché questo è ciò che è. La pace di Dio si trova in quel messaggio, e così la pace di Dio si trova in te. La grande pace del Regno splende nella tua mente per sempre, ma deve splendere all’esterno per renderti consapevole di essa.

142 – 22 maggio – Cap. 6 – Nota 5 (T-6.II.12)

—–

Perdona tutti i pensieri che vogliono opporsi alla verità sulla tua completezza, unità e pace. Non puoi perdere i doni che tuo Padre ha dato.

143 – 23 maggio – Cap. 6 – Nota 6 (L-99.10:1-2)

—–

Secondo il piano di Dio non puoi che ricevere e non perdi, né ti sacrifichi, né muori mai.

144 – 24 maggio – Cap. 6 – Nota 7 (L-100.7:7)

—–

 Solo colui che accusa se stesso condanna.

145 – 25 maggio – Cap. 6 – Nota 8 (T-31.III.1:1)

—–

Non devi avere paura che la Corte Suprema ti condanni. Essa annullerà semplicemente il procedimento contro di te. Non ci può essere procedimento contro un bambino di Dio, e ogni testimonianza di colpevolezza nelle creazioni di Dio rende falsa testimonianza a Dio Stesso. Fai felicemente appello per tutto ciò in cui credi alla Corte Suprema di Dio, perché parla in Suo nome e quindi afferma la verità. Annullerà il procedimento contro di te, non importa con quanta cura tu lo abbia costrui­to. Il procedimento potrà essere a prova di sciocco, ma non è a prova di Dio. Lo Spirito Santo non lo sentirà, perché può solo testimoniare la verità. Il Suo verdetto sarà sempre “tuo è il Regno”, perché ti è stato dato per ricordarti cosa sei.

146 – 26 maggio – Cap. 6 – Nota 9 (T-5.VI.10)

—–

Non c’è alcun mondo! Questo è il pensiero centrale che il corso tenta di insegnare. Non tutti sono pronti ad accettarlo, e ciascuno deve andare tanto più avanti lungo la strada della verità quanto può permettersi di farsi guidare. Ritornerà e andrà ancora più lontano, o forse indietreggerà per un po’ e poi ritornerà di nuovo.

Ma la guarigione è il dono per coloro che sono preparati ad imparare che non c’è alcun mondo, e possono accettare adesso la lezione. Il fatto che sono pronti porterà loro la lezione in una qualche forma che essi possano comprendere e riconoscere.

147 – 27 maggio – Cap. 6 – Nota 10 (L-132.6:2-5/7:1-2)

—–

Ho detto che non hai che due emozioni, l’amore e la paura. Una non cambia mai, ma viene continuamente scambiata, poiché viene offerta dal ciò che è eterno a ciò che è eterno. In questo scambio viene estesa, perché aumenta nello stesso modo in cui viene data. L’altra ha molte forme poiché il contenuto delle illusioni individuali differisce grandemente. Tuttavia hanno una cosa in comune: sono tutte folli. Sono fatte di immagini che non vengono viste e di suoni che non vengono uditi. Inventano un mondo privato che non può essere condiviso. Poiché sono significative soltanto per chi le inventa, e così non hanno alcun significato. In questo mondo, chi le fa si muove da solo, poiché solo lui le percepisce.

148 – 28 maggio – Cap. 6 – Nota 11 (T-13.V.1)

—–

Cosa succederebbe se riconoscessi che questo mondo è un’allucinazione? Cosa accadrebbe se capissi veramente che l’hai fatto tu? Che cosa succederebbe se ti rendessi conto che coloro che sembrano camminare in esso, peccare, morire, attaccare, uccidere e distruggere se stessi, sono interamente irreali?

149 – 29 maggio – Cap. 6 – Nota 12 (T-20.VIII.7:3-5)

—–

La salvezza non è niente di più che “essere nella mente corretta”, che non è “l’essere nella Mente Una” dello Spirito Santo, ma che deve essere ottenuta prima che l’essere nella Mente Una sia ripristinato. L’essere nella mente corretta porta automaticamente al passo       successivo, perché la giusta percezione è uniformemente priva di attacco, e quindi l’essere nella mente sbagliata è annullato. L’ego non può sopravvivere senza giudizio, ed è conseguentemente lasciato da parte. La mente ha quindi solo una direzione nella quale si può muovere. La sua direzione è sempre automatica, perché non può che essere dettata dal sistema di pensie­ro a cui aderisce.

150 – 30 maggio – Cap. 6 – Nota 13 (T-4.II.10)

—–

Tu non dimori qui ma nell’eternità.

—-

151 – 31 maggio – Cap. 6 – Nota 14 (T-13.VII.17:6)

Ogniqualvolta tu sia tentato di intraprendere un viaggio inutile che ti condurrebbe lontano dalla luce, ricorda ciò che vuoi davvero e dì:

Lo Spirito Santo mi conduce a Cristo, e dove altro vorrei andare?

Che bisogno ho se non quello di risvegliarmi in Lui?

152 – 1 giugno – Cap. 6 – Nota 15 (T-13.VII.14)

—–

Non puoi essere ferito e non vuoi mostrare a tuo fratello altro che la tua interezza. Mostragli che non ti può ferire e non serbare nulla contro di lui, o starai facendo la stessa cosa a te stesso. Questo è il significato di “porgere l’altra guancia”.

153 – 2 giugno – Cap. 6 – Nota 16 (T-5.IV.4:4-6)

—–

Di una cosa eri sicuro: di tutte le molte cause che percepivi come portatrici del tuo dolore e della tua sofferenza, la tua colpa non era tra esse.

154 – 3 giugno – Cap. 6 – Nota 17 (T-27.VII.7:4)

—–

Il nome di Gesù è il nome di colui che era un uomo ma che vide il volto di Cristo in tutti i suoi fratelli e ricordò Dio. Così egli divenne identificato con Cristo, non più un uomo, ma uno con Dio.

155 – 4 giugno – Cap. 6 – Nota 18 (CT.5.2:1-2)

—–

Il Corso dice che lo Spirito Santo riconosce le tue illusioni senza credere in esse. Quindi se vuoi poter vedere come Lui devi ascoltarLo.

156 – 5 giugno – Cap. 6 – Nota 19 (PR-Cosa dice)

—–

Lo Spirito Santo com­prende gli strumenti che tu hai fatto, mediante i quali vorresti raggiun­gere ciò che è per sempre irraggiungibile. E se li offri a Lui, Egli impie­gherà gli strumenti che tu hai fatto per l’esilio, per riportare la tua mente al luogo dove è davvero a casa.

157 – 6 giugno – Cap. 6 – Nota 20 (L.II-7.3:2-3)

—–

Gesù continua ad essere un Salvatore perché vide il falso senza accettarlo come verità.

158 – 7 giugno – Cap. 6 – Nota 21 (CT.5.2:5)

—–

Lo Spirito Santo dimora nella parte della tua mente che è parte della Mente di Cristo.

159 – 8 giugno – Cap. 6 – Nota 22 (CT.6.4:1)

—–

Sembra essere una Guida in un paese lontano, poiché tu hai bisogno di questa forma d’aiuto.

160 – 9 giugno – Cap. 6 – Nota 23 (CT.6.4:6)

—–

 Ciò che proietti lo ripudi, e quindi non credi che sia tuo. Stai escludendo te stesso col fatto stesso che giudichi di essere differente da colui sul quale proietti. Siccome hai anche giudicato contro ciò che proietti, continui ad attaccarlo perché continui a mantenerlo separato. Facendolo inconsciamente, cerchi di mantenere fuori dalla tua consapevolezza il fatto che hai attaccato te stesso, e così immagini di esserti messo al sicuro.

161 – 10 giugno – Cap. 6 – Nota 24 (T-6.II.2)

—–

Forse che la fuga dell’amato Figlio di Dio dai sogni perversi che immagina, ma che crede siano veri, non è uno scopo degno? Chi potrebbe sperare di più, mentre sembra esserci una scelta da fare tra successo e fallimento, amore e paura?

162 – 11 giugno – Cap. 6 – Nota 25 (L-200.6:5-6)

—–

La capacità è il potenziale, il risultato è la Sua espressione, e l’Espiazione, che è la professione naturale dei bambini di Dio, è lo scopo.

163 – 12 giugno – Cap. 6 – Nota 26 (T-1.III.1:10)

—–

Contro il folle concetto di salvezza dell’ego lo Spirito Santo dolcemente offre l’istante santo. Abbiamo detto in precedenza che lo Spirito Santo deve insegnare tramite paragoni, e usa gli opposti per indicare la verità. L’istante santo è l’opposto della ferma convinzione dell’ego che la salvezza venga tramite la vendetta per il passato.

164 – 13 giugno – Cap. 6 – Nota 27 (T-16.VII.6:1-3)

—–

È la fede che dà potere alla credenza e, a seconda di come questa viene investita, se ne determina la ricompensa. Poiché si ha sempre fede in ciò a cui si attribuisce valore, e viene restituito ciò a cui si attribuisce valore.

165 – 14 giugno – Cap. 6 – Nota 28 (T-13.IX.2:5-6)

—–

Mentre ti avvicini al principio, senti su di te la paura della distruzione del tuo sistema di pensiero come se fosse la paura della morte. Non c’è morte, ma c’è il credere nella morte.

166 – 15 giugno – Cap. 6 – Nota 29 (T-3.VII.5:10-11)

—–

Il segno del Natale è una stella, una luce nell’oscurità. Non vederla fuori di te, ma splendente nel Cielo interiore, e accettala come segno che il tempo di Cristo è venuto.

167 – 16 giugno – Cap. 6 – Nota 30 (T-15.XI.2:1-2)

—–

La paura imprigiona il mondo. Il perdono lo libera.

168 – 17 giugno – Cap. 7 – Nota 1 (L-332.titolo)

—–

L’ego esigerà molte risposte che questo corso non fornisce. Il corso non riconosce come domande quelle che si presentano come domande a cui è impossibile rispondere. L’ego potrebbe chiedere: “Come è accaduto l’impossibile?”, “A cosa è accaduto l’impossibile?”, e potrebbe chiederlo in molte forme. Ma non c’è risposta a questo: solo un’esperienza. Cerca solo questa e non permettere alla teologia di farti ritardare.

169 – 18 giugno – Cap. 7 – Nota 2 (CT-Int.4)

—–

L’idea di oggi è un’estensione della precedente. Tu non pensi alla luce in termini di forza, e all’oscurità in termini di debolezza. Questo perché la tua idea di ciò che significa vedere è legata al corpo, ai suoi occhi e al cervello. Così credi di poter cambiare ciò che vedi mettendo dei pezzettini di vetro davanti agli occhi. Questa è una delle tante credenze magiche che provengono dalla convinzione di essere un corpo, e che gli occhi del corpo possano vedere.

Credi anche che il cervello del corpo possa pensare. Se soltanto comprendessi la natura del pensiero, non potresti che ridere di questa folle idea. È come se pensassi di avere il fiammifero che accende il sole e gli dà tutto il suo calore, o che tenessi il mondo nella tua mano, ben stretto fino a che lo lasci andare. Eppure ciò non è più sciocco del credere che gli occhi del corpo possano vedere, o che il cervello possa pensare.

170 – 19 giugno – Cap. 7 – Nota 3 (L-92.1/2)

—–

Questo corso è un inizio, non una fine. Il tuo Amico (lo Spirito Santo) ti accompagna.

171 – 20 giugno – Cap. 7 – Nota 4 (L.Ep.1:1-2)

—–

Questo corso rimane all’interno della struttura dell’ego, dove è neces­sario.

172 – 21 giugno – Cap. 7 – Nota 5 (M.CT.Int.3:1)

—–

L’unica responsabilità di colui che opera il miracolo è accettare l’Espiazione per se stesso.

173 – 22 giugno – Cap. 7 – Nota 6 (T-2.V.5:1)

—–

Io non sono corpo. Io sono libero.

Poiché sono tuttora come Dio mi ha creato.

174 – 23 giugno – Cap. 7 – Nota 7 (L.RVI-3:3-5)

—–

L’ego tiene molto al corpo perché vi dimora, e vive unito alla casa che ha costruito. È parte dell’illusione che lo ha protetto dall’essere trovato illusorio esso stesso.

175 – 24 giugno – Cap. 7 – Nota 8 (L-199.3:3-4)

—–

Come insegnerai così imparerai.

176 – 25 giugno – Cap. 7 – Nota 9 (T-5.IV.6:4)

—–

Chi non perdona deve giudicare, perché deve giustificare la propria incapacità di perdonare.

177 – 26 giugno – Cap. 7 – Nota 10 (LII-1.4:4)

—–

Non vado in cerca di martiri, ma di insegnanti.

178 – 27 giugno – Cap. 7 – Nota 11 (T-6.I.16:3)

—–

Una mente tranquilla non è un dono trascurabile.

179 – 28 giugno – Cap. 7 – Nota 12 (M-20.4:8)

—–

Il miracolo stabilisce che stai facendo un sogno e che il suo contenuto non è vero. Questo è un passo cruciale nel rapportarsi con le illusioni. Nessuno ne ha paura quando percepisce di averle fatte lui. La paura era mantenuta perché egli non vedeva che era l’autore del sogno e non un personaggio nel sogno.

180 – 29 giugno – Cap. 7 – Nota 13 (T-28.II.7:1-4)

—–

Il miracolo è il primo passo nel restituire alla causa, e non all’effetto, la funzione causativa.

181 – 30 giugno – Cap. 7 – Nota 14 (T-28.II.9:3)


Non unirti ai sogni di tuo fratello, ma unisciti a lui, e dove ti unisci a Suo Figlio, lì è il Padre.

182 – 1 luglio – Cap. 7 – Nota 15 (T-28.IV.10:1)

—–

Non condividi sogni malvagi, se perdoni il sognatore e percepisci che egli non è il sogno che ha fatto.

Così non può essere parte del tuo, dal quale siete

entrambi liberi.

183 – 2 luglio – Cap. 7 – Nota 16 (T-28.V.3:1-2)

—–

I prigionieri legati con pesanti catene per anni, affamati ed emaciati, deboli ed esausti e con occhi così abituati all’oscurità da non ricordare la luce, non si mettono a saltare di gioia nel momento in cui vengono liberati. Ci vuole un po’ perché capiscano cos’è la libertà.

184 – 3 luglio – Cap. 7 – Nota 17 (T-20.III.9:1-2)

—–

C’è un modo semplicissimo per trovare la porta del vero perdono e percepire che è spalancata in segno di benvenuto. Quando senti che sei tentato di accusare qualcuno di peccare in una qualsiasi forma, non per­mettere alla tua mente di soffermarsi su ciò che pensi che egli abbia fatto, perché questo è autoinganno. Chiediti invece: “Accuserei me stesso per questo?”.

185 – 4 luglio – Cap. 7 – Nota 18 (L-134.9)

—–

La capacità di accettare la verità in questo mondo è la controparte percettiva del creare nel Regno.

Dio farà la Sua parte se tu farai la tua ed il Suo ritorno in cambio del tuo è lo scambio della percezione con la conoscenza.

186 – 5 luglio – Cap. 7 – Nota 19 (T-10.II.3:3-4)

—–

Lo Spirito Santo è in entrambe le vostre menti, ed Egli è Uno perché non vi è alcuno spazio vuoto che separa la Sua Unità da Esso.

Lo spazio vuoto tra i vostri corpi non ha importanza, perché ciò che è unito in Lui è sempre uno.

187 – 6 luglio – Cap. 7 – Nota 20 (T-28.IV.7:1-2)

—–

… tu non sei intrappolato nel mondo che vedi, poiché se ne può cambiare la causa. Questo cambiamento richiede che la causa venga prima identificata e poi lasciata andare, in modo che

possa essere sostituita.

188 – 7 luglio – Cap. 7 – Nota 21 (L-23.5:1-2)

—–

… tu non sei intrappolato nel mondo che vedi, poiché se ne può cambiare la causa. Questo cambiamento

richiede che la causa venga prima identificata e poi

 lasciata andare, in modo che

possa essere sostituita.

I primi due passi di questo procedimento richiedono la tua collaborazione. Quello finale no.

189 – 8 luglio – Cap. 7 – Nota 22 (L-23.5:1-4)

—–

Non c’è ordine di difficoltà nei miracoli. Uno non è “più difficile” o “più grande” di un altro. Sono tutti uguali. Tutte le espressioni d’amore sono massimali.

190 – 9 luglio – Cap. 7 – Nota 23 (T-1.I.1)

—–

Perché aspettare il Cielo? Coloro che cercano la luce stanno semplicemente coprendosi gli occhi.

La luce è in loro adesso.

191 – 10 luglio – Cap. 7 – Nota 24 (L-188.1:1-3)

—–

Pronunciare “Io voglio la pace di Dio” non è niente.

Ma dire queste parole con significato è tutto.

192 – 11 luglio – Cap. 7 – Nota 25 (L-185.1:1-2)

—–

Essere convinto di volere la pace di Dio significa rinunciare a tutti i sogni.

193 – 12 luglio – Cap. 7 – Nota 26 (L-185.5:1)

—–

La paura imprigiona il mondo. Il perdono lo libera.

194 – 13 luglio – Cap. 7 – Nota 27 (L-332.Tit.)

—–

Fondamentalmente, l’assalto può essere esercitato solo sul corpo. Non c’è dubbio che un corpo possa aggredirne un altro, e possa perfino distruggerlo. Tuttavia se la distruzione stessa è impossibile, qualsiasi cosa che si possa distruggere non può essere reale. La sua distruzione, quindi, non giustifica la rabbia. Nella misura in cui credi che lo faccia, accetti delle false premesse e le insegni agli altri. Il messaggio che la crocifissione si proponeva di insegnare era che non è necessario percepire alcuna forma di assalto nella persecuzione, perché non puoi essere perseguitato. Se reagisci con rabbia, devi equipararti con ciò che è distruttibile, e quindi ti stai vedendo in un modo folle.

195 – 14 luglio – Cap. 7 – Nota 28 (T-6.I.4)

—–

Il messaggio della crocifissione è perfettamente chiaro: Insegna solo amore, perché questo è ciò che sei.

Se interpreti la crocifissione in qualsiasi altro modo, la stai usando come un’arma per aggredire piuttosto che come un richiamo alla pace, per la quale era intesa.

196 – 15 luglio – Cap. 7 – Nota 29 (T-6.I.13:1-2/14:1)

—–

Sei tu che scegli i tuoi sogni, perché sono ciò che desideri, percepiti come se ti fossero stati dati. I tuoi idoli fanno ciò che vuoi che facciano e hanno il potere che tu gli dai. E li persegui vanamente nel sogno, perché vuoi appropriarti del loro potere.

Ma dove sono i sogni se non in una mente addormentata? E può un sogno avere successo nel rendere reale l’immagine che proietta fuori di sé? Risparmia tempo, fratello mio, impara a cosa serve il tempo.

197 – 16 luglio – Cap. 7 – Nota 30 (T-29.VII.8:4-6/9:1-3)

—–

L’ingiustizia e l’attacco sono un unico errore e sono così strettamente uniti che dove viene percepita l’una deve essere visto l’altro. Non puoi essere trattato ingiustamente. Credere che tu possa, non è che un’altra forma dell’idea che sei privato da qualcuno che non sei tu stesso. La proiezione della causa del sacrificio è alla radice di tutto ciò che è percepito come ingiusto e non come giusta ricompensa. Tuttavia sei tu che chiedi questo a te stesso, con grande ingiustizia nei confronti del Figlio di Dio.

198 – 17 luglio – Cap. 7 – Nota 31 (T-26.X:1-5)

—–

Fratelli miei nella salvezza, udite la mia voce e ascoltate le mie parole. Non chiedo altro che la vostra liberazione. Non c’è posto per l’inferno in un mondo la cui dolcezza può tuttora essere così intensa e così onnicomprensiva da distare solo un passo dal Cielo. Ai tuoi occhi stanchi porto la visione di un mondo diverso, così nuovo, pulito e fresco che dimenticherai il dolore e la tristezza che vedevi prima. Tuttavia questa è una visione che devi condividere con tutti coloro che vedi, perché altrimenti non la vedrai. Dare questo dono è il modo di farlo tuo. E Dio ha ordinato, in amorevole dolcezza, che fosse per te.

199 – 18 luglio – Cap. 7 – Nota 32 (T-31.VIII.8)

—–

Un miracolo non è mai perduto. Può toccare molte persone che non hai neppure incontrato e produrre cambiamenti inimmaginabili, in situazioni di cui non sei neanche consapevole.

200 – 19 luglio – Cap. 7 – Nota 33 (T-1.I.45)

—–

Ed ora (l’insegnante di Dio) deve raggiungere uno stato che potrà rimanere impossibile da raggiungere per molto, molto tempo. Deve imparare a mettere da parte ogni giudizio e chiedere soltanto ciò che realmente vuole in ogni circostanza.

201 – 20 luglio – Cap. 7 – Nota 34 (M-4.I.7:7-8)

—–

E, infine, (per l’insegnante di Dio) c’è “un periodo di conseguimento”. È qui che viene consolidato l’apprendimento. Adesso, quelle cose che in precedenza venivano viste semplicemente come ombre, diventano solide acquisizioni su cui contare in ogni “emergenza”, così come nei momenti tranquilli. Invero, la tranquillità è il loro risultato: il prodotto di un apprendimento onesto, coerenza di pensiero e completa generalizzazione. Questo è lo stadio della vera pace, poiché qui è pienamente riflesso

lo stato del Cielo.

202 – 21 luglio – Cap. 7 – Nota 35 (M-4.I.8:1-5)

—–

Lo Spirito Santo non ti insegna a giudicare gli altri, perché non vuole che insegni l’errore e che lo apprenda tu stesso. Non sarebbe affatto coerente se ti permettesse di rafforzare ciò che devi imparare ad evitare. Egli giudica, quindi, nella mente di colui che pensa, ma solo allo scopo di unificare la mente cosicché essa possa percepire senza giudizio. Questo permette alla mente di insegnare senza giudizio, e quindi di imparare ad essere priva di giudizi. Solo nella tua mente è necessario disfare, affinché non proietti invece di estendere. Dio Stesso ha stabili­to ciò che puoi estendere in perfetta sicurezza. Pertanto la terza lezione dello Spirito Santo è:

8Sii vigile solo per Dio e per il Suo Regno.

203 – 22 luglio – Cap. 7 – Nota 36 (T-6.V.C.2)

—–

I miracoli scaturiscono da uno stato miracoloso della mente, ovvero uno stato in cui si è pronti al miracolo.

204 – 23 luglio – Cap. 7 – Nota 37 (T-1.I.43)

—–

Rallegriamoci di poter camminare nel mondo e di trovare così tante occasioni di percepire un’altra situazione in cui il dono di Dio può di nuovo essere riconosciuto come nostro! Così svaniranno tutte le vestigia dell’inferno, i peccati segreti e gli odi nascosti. E tutta l’amorevolezza che nascondevano, apparirà ai nostri occhi come i prati del Cielo, per sollevarci al di sopra delle strade irte di spine su cui viaggiavamo prima che il Cristo apparisse.

205 – 24 luglio – Cap. 7 – Nota 38 (T-31.VIII.9:1-3)

—–

L’illuminazio­ne non è che un riconoscimento, non è affatto un cambiamento.

206 – 25 luglio – Cap. 8 – Nota 1 (L-188.1:4)

—–

Il perdono riconosce che ciò che pensavi tuo fratello ti avesse fatto non è accaduto. Non perdona i peccati rendendoli reali. Vede che non c’era alcun peccato. E siccome vede in questo modo tutti i tuoi peccati sono perdonati.

207 – 26 luglio – Cap. 8 – Nota 2 (LII-1.1:1-4)

—–

Le menti sono unite, i corpi no.

208 – 27 luglio – Cap. 8 – Nota 3 (T-18.VI.3:1)

—–

L’altra tua vita è continuata senza interruzione, ed è stata e sarà sempre totalmente imperturbata dai tuoi tentativi di dissociartene.

209 – 28 luglio – Cap. 8 – Nota 4 (T-4.VI.1:7)

—–

La salvezza è per la mente e viene ottenuta per mezzo della pace. Questa è la sola cosa che può essere salvata e il solo modo per salvarla.

210 – 29 luglio – Cap. 8 – Nota 5 (T-12.III.5:1-2)

—–

E ora viene rivelato ciò che esse (illusioni) nascondevano: un altare al santo Nome di Dio sul quale è scritta la Sua Parola, con i doni del tuo perdono deposti davanti ad esso e il ricordo di Dio poco distante.

211 – 30 luglio – Cap. 8 – Nota 6 (LII-2.3:4)

—–

La tua resurrezione è il tuo risveglio.

212 – 31 luglio – Cap. 8 – Nota 7 (T-6.I.7:1)


Ora devi imparare che solo un’infinita pazienza produce risultati immediati.

 

213 – 1 agosto – Cap. 8 – Nota 8 (T-5.VI.12:1)

 

—–

 

La rivelazione ti unisce direttamente a Dio.

 

214 – 2 agosto – Cap. 8 – Nota 9 (T-1.II.1:5)

 

—–

 

Noi diciamo “Dio è”, e poi smettiamo di parlare, perché in quella conoscenza le parole sono prive di significato. Non vi sono labbra per pronunciarle, né parte della mente sufficientemente distinta da sentire che è ora consapevole di qualche cosa che non sia se stessa. Essa si è unita con la sua Fonte. E come la sua Fonte Stessa, essa semplicemente è.

 

215 – 3 agosto – Cap. 8 – Nota 10 (L-169.5:4-7)

 

—–

 

Cos’è il mondo reale?

Il mondo reale è solo un simbolo, come tutto ciò che

offre la perce­zione. Tuttavia rappresenta l’opposto di ciò che hai fatto tu. Il tuo mondo viene visto attraverso gli occhi della paura e porta alla tua mente testimonianze di terrore. Il mondo reale non può essere percepito che da occhi benedetti dal perdono, cosicché vedono un mondo dove il ter­rore è impossibile e non possono esser trovate testimonianze di paura.

 

216 – 4 agosto – Cap. 8 – Nota 11 (LII-8:1)

 

—–

 

Una teologia universale è impossibile, ma un’esperienza universale non è solamente possibile, ma necessaria. Ed il corso è diretto verso questa esperienza.

 

217 – 5 agosto – Cap. 8 – Nota 12 (CT-Int.2:5-6)

 

—–

 

Quando ti unisci a me, ti unisci senza l’ego, perché io ho rinunciato all’ego in me stesso e pertanto non posso unirmi al tuo. La nostra unione è pertanto il modo per rinunciare all’ego in te.

 

218 – 6 agosto – Cap. 8 – Nota 13 (T-8.V.4:1-2)

 

—–

 

La salvezza è davvero un paradosso! Cosa potrebbe essere se non un sogno felice? Non ti chiede che di perdonare tutte le cose che nessuno ha mai fatto, di guardare oltre ciò che non c’è, e di non vedere l’irreale come se fosse la realtà.

 

219 – 7 agosto – Cap. 8 – Nota 14 (T-30.IV.7:1-3)

 

—–

 

Il sogno è così terrificante, così reale in apparenza, che non potrebbe  risvegliarsi alla realtà senza il sudore gelido del terrore e senza un urlo di paura mortale, a meno che un sogno più dolce preceda il suo risveglio, e permetta alla sua mente, diventata più calma, di dare il benvenuto e di non temere la Voce che lo chiama con amore per svegliarlo: un sogno più dolce, nel quale la sua sofferenza sia stata guarita e in cui suo fratello sia suo amico.

 

220 – 8 agosto – Cap. 8 – Nota 15 (T-27.VII.13:4)

 

—–

 

Puoi tu, a cui Dio dice: “Libera Mio Figlio!” essere tentato di non ascoltare, quando impari che sei tu colui per il quale Egli chiede la liberazione?

 

221 – 9 agosto – Cap. 8 – Nota 16 (T-31.VII.15:5)

 

—–

 

Molto semplicemente, la resurrezione è superare o sormontare la morte. È un risveglio o una rinascita: il cambiamento di mente in merito al significato del mondo.

 

222 – 10 agosto – Cap. 8 – Nota 17 (M-28.1:1-2)

 

—–

 

La resurrezione è la negazione della morte, essendo l’affermazione della vita. Pertanto, tutto il modo di pensare del mondo è completamente rovesciato.

 

223 – 11 agosto – Cap. 8 – Nota 18 (M-28.2:1-2)

 

—–

 

Il volto di Cristo appare in ogni cosa vivente, e nulla viene tenuto nell’oscurità, separato dalla luce del perdono.

 

224 – 12 agosto – Cap. 8 – Nota 19 (M-28.2:6)

 

—–

 

Qui termina il programma di studi. Da qui in poi non c’è bisogno di alcuna istruzione. La visione è completamente corretta e tutti gli errori sono disfatti. L’attacco non ha significato e la pace è giunta. È stato raggiunto l’obiettivo del programma di studi. I pensieri sono rivolti al Cielo distogliendosi dall’inferno. Tutte le aspirazioni sono soddisfatte, perché cosa rimane senza risposta o incompleto?

 

225 – 13 agosto – Cap. 8 – Nota 20 (M-28.3:1-7)

 

—–

 

La Seconda Venuta è l’unico evento nel tempo che il tempo stesso non può influenzare. Poiché chiunque sia mai venuto a morire, o ancora dovrà venire o sia presente ora, sarà ugualmente liberato da ciò che ha fatto. Grazie a questa uguaglianza Cristo viene ricondotto a una sola Identità, nella quale i Figli di Dio riconoscono che sono tutti uno. E Dio Padre sorride a Suo Figlio, Sua unica creazione e Sua unica gioia.

 

226 – 14 agosto – Cap. 8 – Nota 21 (LII-9.4)

 

—–

 

Questo è il Giudizio Universale di Dio: “Tu sei tuttora il Mio santo Figlio, per sempre innocente, per sempre amorevole e per sempre amato, illimitato come il tuo Creatore, completamente immutabile e per sempre puro. Pertanto svegliati e torna a Me. Io sono tuo Padre e tu sei Mio Figlio”.

 

227 – 15 agosto – Cap. 8 – Nota 22 (LII-10.5)

 

—–

 

Quando ti percepirai senza inganno, accetterai il mondo reale al posto di quello falso che hai fatto. Ed allora tuo Padre si chinerà su di te e farà l’ultimo passo per te, elevandoti a Se Stesso.

 

228 – 16 agosto – Cap. 8 – Nota 23 (T-11.VIII.15:4-5)

 

—–

 

Il Cielo non è un luogo né una condizione. È semplicemente la consapevolezza di Unità perfetta e la conoscenza che non c’è niente altro: nulla al di fuori di questa Unità e niente altro all’interno.

 

229 – 17 agosto – Cap. 8 – Nota 24 (T-18.VI.1:5-6)

 

—–

 

In Dio, il Cui universo è Egli Stesso, non c’è né inizio né fine.

 

230 – 18 agosto – Cap. 8 – Nota 25 (T-11.I.2:3)

 

—–

 

L’universo dell’amore non si ferma solo perché tu non lo vedi, né i tuoi occhi chiusi hanno perso la capacità di vedere.

 

231 – 19 agosto – Cap. 8 – Nota 26 (T-11.I.5:10)

 

—–

 

Dio ti ha dato un posto nella Sua Mente che è tuo per sempre. Ma tu puoi tenerlo solo donandolo, così come ti è stato dato.

 

232 – 20 agosto – Cap. 8 – Nota 27 (T-11.I.6:1-2)

 

—–

 

Dio è, e in Lui tutte le cose create devono essere eterne. Non vedi che altrimenti Egli avrebbe un opposto e che la paura sarebbe tanto reale quanto l’amore?

 

233 – 21 agosto – Cap. 8 – Nota 28 (M-27.6:10-11)

 

—–

 

L’unità è semplicemente l’idea che Dio è. E nel Suo Essere, Egli racchiude tutte le cose. Nessuna mente contiene nulla se non Lui.

 

234 – 22 agosto – Cap. 8 – Nota 29 (L-169.5:1-3)

 

—–

 

L’universo attende la tua liberazione perché è la sua.

 

235 – 23 agosto – Cap. 9 – Nota 1 (CP.3-IV.10:3)

 

—–

 

Sarebbe davvero strano se ti si chiedesse di andare al di là di tutti i simboli del mondo, dimenticandoli per sempre e tuttavia ti venisse chiesto di assumere una funzione di insegnamento. Tu hai bisogno di usare i simboli del mondo per un po’. Ma non lasciarti anche ingannare da essi. Non rappresentano assolutamente nulla, e nella tua pratica è questo il pensiero che ti libererà da essi.

 

236 – 24 agosto – Cap. 9 – Nota 2 (L-184.9:1-4)

 

—–

 

Così ciò di cui hai bisogno sono intervalli ogni giorno in cui l’apprendimento del mondo diventa una fase transitoria: una prigione dalla quale esci per andare alla luce del sole e dimenticare l’oscurità. Qui tu comprendi la Parola, il Nome che Dio ti ha dato: la sola Identità che tutte le cose condividono, il solo riconoscimento di ciò che è vero. E poi ritorna all’oscurità, non perché pensi che sia reale, ma solo per proclamarne l’irrealtà in termini che hanno ancora significato nel mondo governato dall’oscurità.

 

237 – 25 agosto – Cap. 9 – Nota 3 (L-184.10)

 

—–

 

Non puoi cancellare i tuoi errori passati da solo. Non spariranno dalla tua mente senza l’Espiazione, un rimedio che non è opera tua.

 

238 – 26 agosto – Cap. 9 – Nota 4 (T-5.IV.2:9-10)

 

—–

 

La mia salvezza viene da me.

 

239 – 27 agosto – Cap. 9 – Nota 5 (L-70)

 

—–

 

Che cosa ti è stato dato? La conoscenza di essere una mente, nella Mente e solo mente, per sempre senza peccato, completamente privo di paura, perché sei stato creato dall’Amore. Né hai lasciato la tua Fonte, rimanendo come fosti creato.

 

240 – 28 agosto – Cap. 9 – Nota 6 (L-158.1:1-3)

 

—–

 

Vi è un modo di vivere nel mondo che non è del mondo, anche se sembra esserlo. Non cambi aspetto, sebbene tu sorrida più frequentemente. La tua fronte è serena: i tuoi occhi sono tranquilli.

 

241 – 29 agosto – Cap. 9 – Nota 7 (L-155.1:1-3)

 

—–

 

Tu percorri questa via come la percorrono altri, e non sembri essere diverso da loro, sebbene in realtà tu lo sia. Così puoi servire loro mentre servi te stesso, e puoi dirigere i loro passi sulla via che Dio ha aperto per te, e per loro attraverso di te.

 

242 – 30 agosto – Cap. 9 – Nota 8 (L-155.5:3-4)

 

—–

 

La mano di Cristo ti ha toccato la spalla, e senti che non sei solo.

 

243 – 31 agosto – Cap. 9 – Nota 9 (L-166.9:2)


————

Come l’ego vuole limitare la percezione dei tuoi fratelli al corpo così lo Spirito Santo vuol liberare la tua visione e ti farà vedere i grandi Raggi risplendere da loro, talmente, illimitati da arrivare a Dio.

244 – 1 settembre – Cap. 9 – Nota 10(T-15.IX.1:1)

—-

La rivelazione ti unisce direttamente a Dio.

245 – 2 settembre – Cap. 9 – Nota 11(T-1.II.1:5)

—–

La rivela­zione non è reciproca. Essa procede da Dio a te, ma non da te a Dio.

246 – 3 settembre – Cap. 9 – Nota 12(T-1.II.5:4-5)

—–

La soggezione deve essere riservata alla rivelazione, alla quale è per­fettamente e correttamente applicabile.

247 – 4 settembre – Cap. 9 – Nota13(T-1.II.3:1)

—–

La rivelazione è letteralmente inesprimibile perché è un’esperienza di amore inesprimibile.

248 – 5 settembre – Cap. 9 – Nota14(T-1.II.2:7)

Nessuno che abbia pro­vato questa rivelazione potrà mai credere ancora pienamente nell’ego.

249 – 6 settembre – Cap. 9 – Nota15(T-4.III.3:7)

—–

La guarigione, alla fine, è di Dio. I mezzi ti verranno attentamente spiegati. La rivelazione può occasionalmente rivelarti il fine, ma per raggiungerlo sono necessari i mezzi.

250 – 7 settembre – Cap. 9 – Nota16(T-1.VII.5:9-11)

—–

La rivelazione induce a una completa ma temporanea sospensione del dubbio e della paura.

251 – 8 settembre – Cap. 9 – Nota17(T-1.II.1:2)

—–

Certamente ci sono molti poteri “psichici” che sono chiaramente in linea con questo corso.

252 – 9 settembre – Cap. 9 – Nota18(M-25.2:1)

—–

I limiti posti dal mondo alla comunicazione sono le barriere principali all’esperienza diretta dello Spirito Santo, la Cui Presenza è sempre qui e la Cui Voce è disponibile solo per chi vuole ascoltare.

253 – 10 settembre – Cap. 9 – Nota19(M-25.2:5)

—–

Chi trascende questi limiti in qualsiasi modo sta semplicemente diventando più naturale.

254 – 11 settembre – Cap. 9 – Nota20(M-25.2:7)

—–

Dio non fa favori speciali e nessuno ha alcun potere che non sia disponibile a tutti.

255 – 12 settembre – Cap. 9 – Nota 21(M-25.3:7)

—–

 Nulla che sia genuino viene usato per ingannare.

256 – 13 settembre – Cap. 9 – Nota 22(M-25.4:1)

—–

Man mano che cresce la sua consapevo­lezza, potrà ben sviluppare delle capacità che gli sembreranno piutto­sto stupefacenti. Tuttavia nulla di ciò che sarà in grado di fare si può  paragonare, neppure lontanamente, alla stupenda sorpresa di ricordare Chi è. Che il suo apprendimento e tutti i suoi sforzi vengano diretti verso questa grande sorpresa finale, e non si accontenterà di subire dei ritardi a causa delle piccole sorprese che gli si potranno presentare durante il cammino.

257 – 14 settembre – Cap. 9 – Nota 23(M-25.1:4-6)

—–

Quando leggi gli insegnamenti degli Apostoli, ricorda che io stesso dissi loro che c’erano molte cose che avrebbero capito più tardi, perché non erano completamente pronti a seguirmi a quel tempo.

258 – 15 settembre – Cap. 9 – Nota 24(T-6.I.16:1)

—–

È in tuo potere rendere santa questa stagione, perché è in tuo potere fare sì che il tempo di Cristo sia ora. È possibile fare tutto questo imme­diatamente poiché non è necessario che un cambiamento di percezione, perché non hai fatto che un solo errore.

259 – 16 settembre – Cap. 9 – Nota 25(T-15.X.4:1-2)

—–

Questo mondo nel quale sembri vivere non è casa tua. E da qualche parte nella tua mente sai che questo è vero.

260 – 17 settembre – Cap. 9 – Nota 26(L-182.1:1-2)

—–

Dio ama Suo Figlio. ChiediGIi ora di dare i mezzi attraverso i quali questo mondo scomparirà, e la visione verrà per prima, con la cono­scenza solo un istante dopo.

261 – 18 settembre – Cap. 9 – Nota 27(L-168.4:1-2)

—-

Fa’ che quest’anno sia differente rendendolo tutto uguale.

262 – 19 settembre – Cap. 9 – Nota 28(T-15.XI.10:11)

—-

Ora è redento. E quando vedrà la porta del Cielo aperta davanti a lui, vi entrerà e scom­parirà nel Cuore di Dio.

263 – 20 settembre – Cap. 9 – Nota 29(LII-14.5:4-5)

—–

L’accettazione della malattia come decisione della mente per uno scopo per il quale usa il corpo, è la base della guarigione. Ed è così per ogni forma di guarigione.

264 – 21 settembre – Cap. 10 – Nota 1(M-5.II.2:1-2)

—–

Non viaggi che nei sogni mentre sei al sicuro a casa.

265 – 22 settembre – Cap. 10 – Nota 2(T-13.VII.17:7)

—–

Scegli di nuovo cosa vuoi che sia, ricordando che ogni scelta che fai stabilisce la tua identità come la vedrai e crederai che sia.

266 – 23 settembre – Cap. 10 – Nota 3(T-31.VIII.6:5)

—–

Il processo che avviene in questa relazione è effettivamente quello in cui il terapeuta in cuor suo dice al paziente che tutti i suoi peccati gli sono stati perdonati, insieme ai suoi. Quale potrebbe essere la differenza tra guarigione e perdono?

267 – 24 settembre – Cap. 10 – Nota 4(P-2.VII.3:1-2)

—–

Può essere imparato ed insegnato, ma richiede pazienza e molta disponibilità.

268 – 25 settembre – Cap. 10 – Nota 5(M-17.8:4)

—–

Qual è l’unico requisito per questo cambiamento di percezione? È semplicemente questo: il riconoscimento che la malattia è della mente e non ha nulla a che fare con il corpo. Qual è il “costo” di questo ricono­scimento? Costa l’intero mondo che vedi poiché il mondo non sembre­rà più governare la mente.

269 – 26 settembre – Cap. 10 – Nota 6(M-5.II.3:1-4)

—–

Chi è il medi­co? Solo la mente del paziente stesso. Il risultato sarà quello che egli decide che sia. Sembra che gli vengano somministrati agenti speciali, tuttavia essi non fanno altro che dare forma alla sua scelta. Li sceglie per portare forma tangibile ai suoi desideri.

270 – 27 settembre – Cap. 10 – Nota 7(M-5.II.2:5-9)

—–

Il mondo non fa nulla nei suoi confronti. Egli pensava soltanto che il mondo facesse qualcosa. Né egli fa qual­cosa al mondo perché si era sbagliato su ciò che è. In questo c’è la liberazione sia dalla colpa che dalla malattia, poiché sono una cosa sola.

271 – 28 settembre – Cap. 10 – Nota 8(M-5.II.3:8-11)

—–

Ciò che vedi come malattia, dolore, debolezza, sofferenza e perdita, non è che la tentazione di percepirti indifeso e all’inferno.

272 – 29 settembre – Cap. 10 – Nota 9(T-31.VIII.6:2)

—–

È venuto un miracolo a guarire il Figlio di Dio e a chiudere la porta sui suoi sogni di debolezza, aprendo la via alla sua salvezza e alla sua liberazione.

273 – 30 settembre – Cap. 10 – Nota 10(T-31.VIII.6:4)

—–

E così i miracoli diventano naturali come la paura e l’agonia sembravano esserlo prima che venisse fatta la scelta della santità. Perché in quella scelta le false distinzioni svaniscono, le alternative illusorie vengono messe da parte e non rimane nulla a interferire con la verità.

274 – 1 ottobre – Cap. 10 – Nota 11(T-31.VIII.5:6-7)

—–

Gli insegnanti di Dio vengono a loro per

rappresentare un’altra scelta che avevano

dimenticato. La semplice presenza di un insegnante di Dio li aiuta a ricordare.

275 – 2 ottobre – Cap. 10 – Nota 12(M-5.III.2:1-2)

—–

Molto dolcemente invitano i loro fratelli a voltare le spalle alla morte: “Guarda, Figlio di Dio, cosa può offrirti la Vita. Vuoi forse scegliere la malattia al suo posto?”.

276 – 3 ottobre – Cap. 10 – Nota 13(M-5.III.2:11-12)

—–

Quando tutta la magia verrà riconosciuta come semplicemente nulla, l’insegnante di Dio avrà raggiunto lo stato più avanzato.

277 – 4 ottobre – Cap. 10 – Nota14(M-16.9:5)

—–

Solo della salvezza si può dire che curi.

“Cura” è una parola che non può essere applicata a ogni rimedio che il mondo accetta come benefico. Ciò che il mondo percepisce come terapeutico è solo qualcosa che farà stare “meglio” il corpo. Quando cerca di guarire la mente, non vede separazione dal corpo, dove pensa che esista la mente. Le sue forme di guarigione così devono sostituire illusione con illusione. Il credere nella malattia assume un’altra forma, e così il paziente ora si percepisce sano.

Egli non è guarito. Egli ha semplicemente sognato di essere mala­to, e nel sogno ha trovato una formula magica per stare bene. Però egli non si è risvegliato dal sogno, e quindi la sua mente resta esatta­mente come era prima. Egli non ha visto la luce che lo avrebbe risve­gliato e che avrebbe messo fine al sogno. Quale differenza fa in real­tà il contenuto di un sogno? O si dorme o si è svegli. Non c’è nulla tra le due condizioni.

278 – 5 ottobre – Cap. 10 – Nota15(L-140.Tit.1/2)

—–

L’Espiazione non guarisce il malato, perché questa non è una cura. Porta via la colpa che rende possibile la malattia. E questa è veramente una cura.

279 – 6 ottobre – Cap. 10 – Nota16(L-140.4:4-6)

—–

Essendo sana, la mente guarisce il corpo perché essa è stata guarita. La mente sana non può concepire la malattia, perché non può concepire di attaccare niente e nessuno.

280 – 7 ottobre – Cap. 10 – Nota17(T-5.V.5:2-3)

—–

L’ego crede che punendo se stesso mitigherà la punizione di Dio. Ma anche in questo è arrogante. Attribuisce a Dio l’intento punitivo e poi adotta questo intento come prerogativa sua propria.

281 – 8 ottobre – Cap. 10 – Nota18(T-5.V.5:6-8)

—–

La vostra mente non è separata e Dio ha solo un canale per la guarigione, poiché ha solo un Figlio. Il rimanente Anello di Comunicazione di Dio con tutti i Suoi figli li unisce ed unisce loro con Lui.

282 – 9 ottobre – Cap. 10 – Nota19(T-10.III.2:5-6)

—–

La funzione degli insegnanti di Dio non è valutare il risultato dei loro doni. La loro funzione è semplicemente darli.

283 – 10 ottobre – Cap. 10 – Nota20(M-6.3:1-2)

—–

Il tempo non è durato che un istante nella tua mente, senza alcun effetto sull’eternità. E così tutto il tempo è passato e tutto è esattamente com’era prima che fosse fatta la strada verso il nulla. Il minuscolo attimo di tempo in cui è stato fatto il primo errore, e tutti gli altri in quell’unico errore, conteneva anche la Correzione per quello e per tutti quelli che sono venuti con il primo. E in quel minuscolo istante il tempo è scomparso, perché non è mai stato nulla più di questo.

284 – 11 ottobre – Cap. 11 – Nota1(T-26.V.3:3-6)

—–

Io sono come Dio mi ha creato. Suo Figlio non può soffrire nulla. E io sono Suo Figlio.

285 – 12 ottobre – Cap. 11 – Nota2(T-31.VIII.5:2-4)

—–

 

Alla fine, lo spazio sarà senza significato, proprio come il tempo. Entrambi sono solo credenze.

286 – 13 ottobre – Cap. 11 – Nota3(T-1.VI.3:5-6)

—–

Quando la mente sceglie di essere ciò che non è, e di assumere un potere alieno che non ha, uno stato estraneo nel quale non può entrare, o una condizione falsa che non è all’interno della sua Fonte, essa sembra semplicemente addormentarsi per un po’.

287 – 14 ottobre – Cap. 11 – Nota4(L-167.9:2)

—–

…(la mente) Sogna il tempo: un intervallo nel quale ciò che sembra accadere non è mai avvenuto, i cambiamenti intervenuti sono privi di sostanza, e tutti gli eventi non sono da nessuna parte. Quando la mente si sveglia, continua semplicemente ad essere come è sempre stata.

288 – 15 ottobre – Cap. 11 – Nota5(L-167.9:3-4)

—–

Ogni giorno, e ogni minuto di ogni giorno, e ogni istante che ciascun minuto contiene, non fai che rivivere il singolo istante in cui il momento di terrore ha preso il posto dell’amore. E così muori ogni giorno per vivere di nuovo, finché non attraverserai lo spazio vuoto tra il passato e il presente, che non è affatto uno spazio vuoto. Tale è ogni vita: un intervallo apparente tra la nascita e la morte per poi tornare nuovamente alla vita, la ripetizione di un istante scomparso tanto tempo fa che non può essere rivissuto. E tutto il tempo non è che la folle credenza che ciò che è finito sia ancora qui ed ora. Perdona il passato e lascialo andare perché è scomparso.

289 – 16 ottobre – Cap. 11 – Nota6(T-26.V.13/14:1)

—–

Osserva la grande proiezione, ma guardala con la decisione che debba essere guarita, e non con paura. Nulla di ciò che hai fatto ha alcun potere su di te a meno che tu non voglia ancora essere separato dal tuo Creatore e con una volontà opposta alla Sua.

290 – 17 ottobre – Cap. 11 – Nota7(T-22.II.10:1-2)

—–

Perché sei tu che hai fatto il tempo e quindi lo puoi controllare. Non sei più schiavo del tempo di quanto lo sei del mondo che hai fatto.

291 – 18 ottobre – Cap. 11 – Nota8(T-22.II.8:7-8)

—–

Non c’è alcuna parte del Cielo che puoi prendere e intessere nelle illusioni. E non c’è alcuna illusione con la quale tu possa entrare in Cielo.

292 – 19 ottobre – Cap. 11 – Nota9(T-22.II.8:1-2)

—–

La rivelazione che Padre e Figlio sono una cosa sola col tempo raggiungerà ogni mente. Tuttavia quel momento è determinato dalla mente stessa, non insegnato.

Il momento è già stabilito. Sembra essere piuttosto arbitrario. Tuttavia non vi è alcun passo lungo la strada che uno faccia solo per caso. È già stato intrapreso da quella persona, sebbene non vi si sia ancora imbarcato. Perché sembra soltanto che il tempo vada in una sola direzione. Noi non facciamo che intraprendere un viaggio già concluso. Tuttavia sembra avere un futuro a noi tuttora sconosciuto.

Il tempo è un trucco, un gioco di prestigio, una vasta illusione in cui personaggi vanno e vengono come per magia. Ma dietro le apparenze c’è un piano che non cambia. Il copione è scritto. Il tuo dubbio è stato stabilito nel momento in cui l’esperienza finirà. Perché non facciamo altro che vedere il viaggio dal punto in cui è terminato, guardandolo a ritroso, immaginando che lo stiamo rifacendo e rivedendo mentalmente quello che è passato.

293 – 20 ottobre – Cap. 11 – Nota10(L-158.2:8-9/3/4)

—–

Questo riporta la mente nel presente senza fine, dove non è possibile concepire passato e futuro.

294 – 21 ottobre – Cap. 11 – Nota11(L-169.6:3)

—–

Il mondo non è assolutamente mai esistito. L’eternità rimane uno stato costante.

295 – 22 ottobre – Cap. 11 – Nota12(L-169.6:6-7)

—–

Questo è oltre l’esperienza che cerchiamo di affrettare. Tuttavia il perdono, insegnato ed imparato, porta con sé le esperienze che testimoniano che il momento che la mente stessa ha stabilito per abbandonare tutto tranne questo è ora vicino.

296 – 23 ottobre – Cap. 11 – Nota13(L-169.7:1-2)

—–

Tutto l’apprendimento era già nella Sua Mente, realizzato e completo. Egli ha riconosciuto tutto quello che il tempo contiene, e lo ha dato a tutte le menti in modo che ciascuna potesse determinare, da un punto nel quale il tempo fosse terminato, quando essere liberata alla rivelazio­ne e all’eternità. Abbiamo ripetuto parecchie volte in precedenza che tu non fai altro che un viaggio che è già finito. Perché l’unità deve essere qui. Qualunque sia il momento che la mente ha fissato per la rivelazione è completamente irrilevante per quello che deve essere uno stato costante, eternamente come è sempre stato: destinato a rimanere per sempre come è ora.

297 – 24 ottobre – Cap. 11 – Nota14(L-169.8/9:1-2)

—–

È quindi sufficiente che tu abbia del lavoro da fare per compiere la tua parte. Il finale deve rimanere oscuro a te finché la tua parte non sia finita. Non importa. Perché la tua parte è ancora ciò da cui dipende tutto il resto. Quando assumi il ruolo che ti è stato assegnato, la salvezza si avvicina un po’ di più ad ogni cuore incerto che non batte ancora in sintonia con Dio.

298 – 25 ottobre – Cap. 11 – Nota15(L-169.11)

—–

Il perdono è il tema centrale che percorre tutta la salvezza, mantenendo tutte le sue parti in relazioni significative: il suo percorso è guidato e il suo esito sicuro.

299 – 26 ottobre – Cap. 11 – Nota16(L-169.12:1)

—–

Scegli di nuovo se vuoi prendere il tuo posto tra i salvatori del mondo, o rimarrai all’inferno e terrai lì i tuoi fratelli.

300 – 27 ottobre – Cap. 11 – Nota17(T-31.VIII.1:5)

—–

I tuoi fratelli sono ovunque. Non devi cercare lontano la salvezza. Ogni minuto ed ogni secondo ti danno la possibilità di salvarti. Non perdere queste occasioni, non perché non torneranno, ma perché è inutile ritardare la gioia.

301 – 28 ottobre – Cap. 11 – Nota18(T-9.VII.1:4-7)

—–

Sei troppo tollerante nel lasciar vagare la tua mente e condoni passivamente le malcreazioni della tua mente.

302 – 29 ottobre – Cap. 11 – Nota19(T-2.VI.4:6)

—–

La zona di confine:

C’è una zona di confine del pensiero che sta tra questo mondo e il Cielo. Non è un luogo, e quando la raggiungi è separata dal tempo. Questo è il punto di incontro dove i pensieri sono riuniti: dove valori in conflitto si incontrano e tutte le illusioni vengono deposte accanto alla verità, davanti alla quale vengono giudicate non vere. Questa zona di confine si trova subito dopo la porta del Cielo. Qui ogni pensiero viene reso puro e completamente semplice. Qui il peccato viene negato e viene invece ricevuto tutto ciò che è.

303 – 30 ottobre – Cap. 11 – Nota20(T-26.III.Tit.2)

—–

Questa è la fine del viaggio. Ci siamo riferiti ad essa come al mondo reale. E tuttavia qui c’è una contraddizione, e sta nel fatto che le parole implicano una realtà limitata, una verità parziale, un segmento dell’uni­verso reso vero. Questo accade perché la conoscenza non attacca la per­cezione. Esse vengono riunite e solo una continua oltre la porta dove c’è  l’Unità. La salvezza è una zona di confine dove luogo, tempo e scelta hanno ancora un significato, e tuttavia si può vedere che essi sono tempo­ranei, fuori posto e ogni scelta è già stata fatta.

Ci siamo riferiti ad essa come al mondo reale.

304 – 31 ottobre – Cap. 11 – Nota21(T-26.III.3)

Lo Spirito Santo deve percepire il tempo e reinterpretarlo in ciò che è senza tempo. Deve lavorare attraverso gli opposti, perché deve lavorare per e con una mente che è in opposizione. Correggi, impara e sii aperto ad imparare. Tu non hai fatto la verità, ma la verità ti può ancora liberare.

305 – 1 novembre – Cap. 11 – Nota 22(T-5.III.11:2-5)

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Nel tempo dare viene prima, sebbene dare e ricevere siano simultanei nell’eternità, dove non possono essere separati. Quando avrai imparato che sono la stessa cosa, non ci sarà più bisogno del tempo. L’eternità è l’unico tempo, poiché la sua sola dimensione è “sempre”.

306 – 2 novembre – Cap. 11 – Nota 23(T-9.VI.6:4-5/7:1)

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Tempo ed eternità sono entrambi nella tua mente e saranno in conflitto fintanto che non percepirai il tempo solo come un mezzo per riconquistare l’eternità.

307 – 3 novembre – Cap. 11 – Nota 24(T-10.Int.1:2)

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Puoi trovare la luce analizzando l’oscurità, come fa lo psicoterapeuta, o come il teologo, riconoscendo l’oscurità in te stesso e cercando una luce lontana per eliminarla, mentre ne sottolinei la distanza?

308 – 4 novembre – Cap. 11 – Nota 25(T-9.V.6:3)

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E dov’è il tempo, quando i sogni di giudizio saranno stati messi via?

309 – 5 novembre – Cap. 11 – Nota 26(T-29.IX.8:7)

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Non puoi vedere i suoi peccati e non vedere i tuoi. Ma puoi liberare lui e te stesso allo stesso tempo.

310 – 6 novembre – Cap. 12 – Nota 1(CP-2.I.5:7-8)

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Alla grande maggioranza viene dato un programma di addestramento che si evolve lentamente, in cui vengono corretti quanti più errori precedenti è possibile. Le relazioni in particolare devono essere percepite appropriatamente e devono essere eliminate tutte le oscure pietre angolari di non perdono. Altrimenti il vecchio sistema di pensiero avrà ancora una base per ritornare.

311 – 7 novembre – Cap. 12 – Nota 2(M-9.1:7-9)

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Se è così, ricordi almeno di scegliere di trascorrere del tempo con Dio non appena possibile, e lo faccia.

312 – 8 novembre – Cap. 12 – Nota 3(M-16.4:3)

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Al contrario, si mette in una posizione in cui può aver luogo il giudizio attraverso di lui piuttosto che da lui. E questo giudizio non è né “buono” né “cattivo”. È il solo giudizio che c’è, ed è solo uno: “Il Figlio di Dio è senza colpa e il peccato non esiste”.

313 – 9 novembre – Cap. 12 – Nota 4(M-10.2:7-9)

—–

Occupare la mente con problemi fatti apposta per essere insolubili è uno strumento prediletto dall’ego per impedire il processo di apprendimento. In tutte queste tattiche diversive, comunque, la domanda che non viene mai posta da chi le persegue è: “A quale scopo?” Questa è la domanda che tu devi imparare a fare riguardo a qualunque cosa. Qual è lo scopo? Qualunque esso sia, dirigerà i tuoi sforzi automaticamente.

314 – 10 novembre – Cap. 12 – Nota 5(T-4.V.6:6-10)

—–

È forse un sacrificio rinunciare al dolore? Forse che un adulto si risente nel rinunciare ai giocattoli dell’infanzia? Colui la cui visione ha già intravisto il volto di Cristo guarda forse con desiderio un mattatoio? Nessuno che sia sfuggito al mondo e a tutti i suoi mali lo guarda con condanna. Ma deve gioire del fatto che è libero da ogni sacrificio che i valori del mondo vorrebbero imporgli

315 – 11 novembre – Cap. 12 – Nota 6(M-13.4:2-6)

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Abbi fede in questa cosa soltanto, e sarà sufficiente: Dio vuole che tu sia in Cielo e nulla può tenerti lontano da ciò, o tenere ciò lontano da te. Le tue più sfrenate malpercezioni, le tue più bizzarre immaginazioni, i tuoi incubi più neri, non hanno alcun significato. Non prevarranno contro la

pace che Dio vuole per te.

316 – 12 novembre – Cap. 12 – Nota 7(T-13.XI.7:1-3)

—–

 

Una volta ti ho chiesto di vendere tutto ciò che avevi, di darlo ai poveri e di seguirmi. Questo è ciò che intendevo: se non hai alcun investimento in qualsiasi cosa di questo mondo, puoi insegnare ai poveri dov’è il loro tesoro. I poveri sono semplicemente coloro che hanno investito in modo errato e sono poveri davvero!

317 – 13 novembre – Cap. 13 – Nota 1(T-12.III.1:1-3)

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Il segreto della vera preghiera è dimenticare le cose di cui pensi di avere bisogno. Chiedere delle cose specifiche è proprio come guardare il peccato e poi perdonarlo. Allo stesso modo, anche nella preghiera guardi oltre i tuoi bisogni specifici per come li vedi tu, e li lasci andare nelle Mani di Dio. Lì diventano i tuoi doni per Lui, perché Gli assicurano che non vuoi avere altri dèi all’infuori di Lui, nessun Amore se non il Suo.

318 – 14 novembre – Cap. 13 – Nota 2(CP.1.I.4:1-4)

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La forma della risposta, se data da Dio, si adatterà al tuo bisogno per come lo vedi tu. Questo è semplice­mente un’eco della risposta della Sua Voce. Il suono reale è sempre un canto di ringraziamento e di Amore.

319 – 15 novembre – Cap. 13 – Nota 3(CP.1.I.2:7-9)

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Non puoi, quindi, chiedere l’eco. Il dono è il canto. Con esso vengono gli ipertoni, le armoniche, gli echi, ma questi sono secondari.

320 – 16 novembre – Cap. 13 – Nota 4(CP.1.I.3:1-3)

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Dio risponde solo per l’eternità. E tuttavia tutte le piccole risposte sono contenute in questa.

321 – 17 novembre – Cap. 13 – Nota 5(CP.1.I.4:7-8)

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Nella vera preghiera senti solo il canto. Tutto il resto è semplicemente aggiunto. Hai cercato prima il Regno dei Cieli, e tutto il resto ti è stato dato in più.

322 – 18 novembre – Cap. 13 – Nota 6(CP.1.I.3:4-6)

—–

 

La rivelazione induce a una completa ma temporanea sospensione del dubbio e della paura. Essa riflette la forma originale di comunicazione fra Dio e le Sue creazioni, che implica un senso della creazione estremamente personale, che talvolta viene ricercato nelle relazioni fisiche. La vicinanza fisica non può ottenerlo.

323 – 19 novembre – Cap. 14 – Nota 1(T-1.II.1:1-3)

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Tu sei come Dio ti ha creato, e così ogni cosa vivente che vedi, indipendentemente dall’immagine che vedi. Ciò che vedi come malattia, dolore, debolezza, sofferenza e perdita, non è che la tentazione di percepirti indifeso e all’inferno. Non cedere a ciò e vedrai ogni dolore, in ogni forma, ovunque accada, svanire semplicemente come foschia al sole. È venuto un miracolo a guarire il Figlio di Dio e a chiudere la porta sui suoi sogni di debolezza, aprendo la via alla sua salvezza e alla sua liberazione. Scegli di nuovo cosa vuoi che sia, ricordando che ogni scelta che fai stabilisce la tua identità come la vedrai e crederai che sia.

324 – 20 novembre – Cap. 14 – Nota 2(T-31.VIII.6)

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Le fantasie sono un mezzo per fare delle false associazioni e per cercare di ottenere piacere da esse. Ma sebbene tu possa percepire false associazioni, non puoi mai renderle reali se non per te stesso. Tu credi in ciò che fai. Se offri miracoli, sarai ugualmente forte nel credere in essi.

325 – 21 novembre – Cap. 14 – Nota 3(T-1.VII.3:6-9)

—–

Non permettere alla loro forma di ingannarti. Gli idoli non sono che sostituti della tua realtà. In qualche modo credi che completeranno il tuo piccolo sé, lo terranno sicuro in un mondo percepito come pericoloso e con forze ammassate contro la tua fiducia in te stesso e la tua serenità. Hanno il potere di supplire alle tue mancanze e di aggiungere il valore che non hai. Nessuno crede negli idoli se non si è reso schiavo della piccolezza e della perdita. E così deve cercare aiuto oltre il suo piccolo sé, per avere la forza di sollevare la testa e distaccarsi da tutte le miserie che il mondo riflette. Questa è la punizione per non cercare al proprio interno la certezza e la quieta calma che ti libera dal mondo e che ti permette di farti da parte, in quiete e in pace.

326 – 22 novembre – Cap. 14 – Nota 4(T-29.VIII.2)

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Questo corso non cerca di sottrarti il poco che hai.

327 – 23 novembre – Cap. 14 – Nota 5(L-133.2:3)

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Libera il mondo! Le tue vere creazioni attendono questa liberazione per darti la paternità non delle illusioni, ma come Dio in verità. Dio condivide la Sua Paternità con te che sei Suo Figlio, perché Egli non fa distinzioni fra ciò che è Sé Stesso e ciò che è ancora Sé Stesso. Ciò che Egli crea non è separato da Lui, e non c’è alcun luogo dove il Padre finisca, e il Figlio cominci come qualcosa separato da Lui.

328 – 24 novembre – Cap. 14 – Nota 6(L-132.12)

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Nega le illusioni, non accettare che la verità. Nega di essere un’ombra posta per un breve periodo su un mondo che muore. Libera la tua mente, e vedrai un mondo liberato.

329 – 25 novembre – Cap. 14 – Nota 7(L-132.13:4-6)

—–

Dal mondo perdonato il Figlio di Dio è elevato facilmente nella sua dimora. E lì egli sa che vi ha sempre riposato in pace. Persino la salvezza diventerà un sogno e svanirà dalla sua mente. Perché la salvezza è la fine dei sogni, e con la fine del sogno smetterà di avere senso. Chi, sveglio in Cielo, può sognare che potrebbe mai esserci bisogno di salvezza?

330 – 26 novembre – Cap. 14 – Nota 8(T-17.II.7)

—–

La presenza della paura è un segno sicuro che in quel momento hai fiducia solo nella tua forza.

331 – 27 novembre – Cap. 15 – Nota 1(L-48.3:1)

—–

Puoi tu, a cui Dio dice: “Libera Mio Figlio!” essere tentato di non ascoltare, quando impari che sei tu colui per il quale Egli chiede la liberazione?

332 – 28 novembre – Cap. 15 – Nota 2(T-31.VII.15:5)

—–

Deve essere di più. Non importa veramente più di che cosa: più bellezza, più intelligenza, più benessere, o perfino più afflizione e più dolore. Ma lo scopo degli idoli è avere di più di qualcosa. E quando uno fallisce, un altro prende il suo posto, con la speranza di trovare di più di qualcos’altro. Non farti ingannare dalla forma che prende il “qualcosa”. Un idolo è un mezzo per ottenere di più. Ed è questo che è contro la Volontà di Dio. Dio non ha molti Figli, ma solo Uno. Chi può avere di più, e a chi può essere dato di meno?

333 – 29 novembre – Cap. 15 – Nota 3(T-29.VIII.8:7-13/9:1-2)

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La salvezza non chiede che tu veda lo spirito e non percepisca il corpo. Semplicemente chiede che questa sia la tua scelta. Perché puoi vedere il corpo senza aiuto, ma non comprendi come vedere un mondo separato da esso. È il tuo mondo che la salvezza disferà, e ti permetterà di vedere un altro mondo che i tuoi occhi non potrebbero mai trovare.

334 – 30 novembre – Cap. 15 – Nota 4(T-31.VI.3:1-4)

Non cercare fuori di te. Perché fallirai e piangerai ogni volta che cadrà un idolo. Il Cielo non può essere trovato dove non è, e non ci può essere pace se non lì.

335 – 1 dicembre – Cap. 15 – Nota 5 (T-29.VII.1:1-3)

—–

Vi è una differenza importante nel ruolo dei messaggeri del Cielo, che li distingue da quelli nominati dal mondo. I messaggi che essi trasmet­tono sono destinati innanzitutto a se stessi. Ed è solo quando essi sono in grado di accettarli per se stessi che diventano in grado di portarli oltre, e trasmetterli ovunque erano destinati. Come i messaggeri terreni, essi non hanno scritto i messaggi che portano, ma diventano i loro primi destinatari nel senso più vero, ricevendo per prepararsi a dare.

336 – 2 dicembre – Cap. 15 – Nota 6 (L-154.6)

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Seguire la guida dello Spirito Santo è far sì che tu venga assolto dalla colpa.

337 – 3 dicembre – Cap. 15 – Nota 7 (M-29.3:3)

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Non pensare, quindi, che seguire la guida dello Spirito Santo sia necessario semplicemente a causa della tua inadeguatezza. É la tua via d’uscita dall’inferno.

338 – 4 dicembre – Cap. 15 – Nota 8 (M-29.3:10-11)

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Dio avrebbe forse potuto lasciare il significato del mondo alla tua interpretazione?

339 – 5 dicembre – Cap. 15 – Nota 9 (T-30.VII.1:1)

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Attraverso di te fa ingresso un mondo non visto, non udito, ma che c’è veramente.

340 – 6 dicembre – Cap. 15 – Nota 10 (M-29.8:5)

—–

 

L’incarnazione della paura, l’anfitrione del peccato, dio dei colpevoli e signore di tutte le illusioni e degli inganni, il pensiero della morte sembra davvero potente.

341 – 7 dicembre – Cap. 16 – Nota 1 (L-163.2:1)

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“L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte”.

342 – 8 dicembre – Cap. 16 – Nota 2 (M-27.6:1)

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E chi può piangere se non per la propria innocenza?

343 – 9 dicembre – Cap. 16 – Nota 3 (P-2.IV.1:7)

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Cos’è un miracolo se non questo ricordo? E chi c’è che non abbia questo ricordo dentro di sé?

344 – 10 dicembre – Cap. 16 – Nota 4 (T-21.I.10:4-5)

—–

Gli ostacoli alla pace:

A – Il desiderio di liberarsene.

B – Credere che il corpo abbia valore per ciò che offre.

C – L’ attrattiva della morte.

D – La paura di Dio.

345 – 11 dicembre – Cap. 16 – Nota 5 (T-19.IV.Tit.)

—–

Tutto ciò che deve essere riconosciuto, tuttavia, è che la nascita non è stata l’inizio e la morte non sarà la fine.

346 – 12 dicembre – Cap. 16 – Nota 6 (M-24.5:7)

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La tua mente sceglierà di unirsi alla mia, e uniti saremo invincibili. Tu e tuo fratello vi unirete così nel mio nome, e verrà ripristinata la vostra sanità mentale. Ho resuscitato i morti perché sapevo che la vita è un attributo eterno di ogni cosa che il Dio vivente ha creato. Perché credi che sia più difficile per me ispirare il disperato o stabilizzare l’instabile? Io non credo che ci sia un ordine di difficoltà nei miracoli: sei tu che lo credi.

347 – 13 dicembre – Cap. 16 – Nota 7 (T-4.IV.11:5-9)

—–

Se la morte è reale per una cosa qualsiasi, non c’è vita. La morte nega la vita. Ma se la vita è reale, la morte è negata. Non è possibile alcun compromesso a questo riguardo. O c’è un dio di paura, o Uno d’Amore. Il mondo tenta mille compromessi e ne tenterà altri mille. Nemmeno uno può essere accettabile per gli insegnanti di Dio, perché nemmeno uno potrebbe essere accettabile per Dio. Egli non ha fatto la morte, perché non ha fatto la paura. Per Lui entrambe sono ugualmente senza significato. La “realtà” della morte è radicata fermamente nel credere che il Figlio di Dio sia un corpo. E se Dio avesse creato corpi, la morte sarebbe reale davvero. Ma Dio non sarebbe amorevole. Non c’è un altro punto in cui diventa più nettamente evidente il contrasto tra la percezione del mondo reale e quella del mondo delle illusioni.

348 – 14 dicembre – Cap. 16 – Nota 8 (M-27.4:2-10/5:1-4)

—–

Cos’è il mondo reale?

Il mondo reale è solo un simbolo, come tutto ciò che offre la perce­zione. Tuttavia rappresenta l’opposto di ciò che hai fatto tu. Il tuo mondo viene visto attraverso gli occhi della paura e porta alla tua mente testimonianze di terrore. Il mondo reale non può essere percepito che da occhi benedetti dal perdono, cosicché vedono un mondo dove il ter­rore è impossibile e non possono esser trovate testimonianze di paura.

Il mondo reale è il simbolo che il sogno di peccato e di colpa è ter­minato e il Figlio di Dio non dorme più. I suoi occhi svegli percepi­scono il riflesso sicuro dell’amore di suo Padre: la promessa certa che egli è redento. Il mondo reale significa la fine del tempo, giacché la sua percezione rende il tempo senza scopo.

349 – 15 dicembre – Cap. 16 – Nota 9 (LII-8.Tit.1/4)

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In ogni stato separato dal Cielo la vita è un’illusione. Nel migliore dei casi sembra vita, nel peggiore, morte. Tuttavia entrambi sono giudizi su ciò che non è vita, identici nella loro inaccuratezza e mancanza di significato. Una vita non in Cielo è impossibile, e ciò che non è in Cielo non è in alcun luogo.

350 – 16 dicembre – Cap. 16 – Nota 10 (T-23.II.19:3-6)

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La Prima Venuta di Cristo è solo un altro nome per la creazione, perché Cristo è il Figlio di Dio. La Seconda Venuta di Cristo non significa nient’altro che la fine del dominio dell’ego e la guarigione della mente. Io sono stato creato come te nella Prima, e ti ho chiamato per unirti a me nella Seconda.

351 – 17 dicembre – Cap. 16 – Nota 11 (T-4.IV.10:1-3)

—–

E sarai con lui quando il tempo sarà finito e non rimarrà alcuna traccia di sogni di rancore nei quali danzi all’esangue melodia della morte.

352 – 18 dicembre – Cap. 16 – Nota 12 (M.CT-6.5:6)

—–

 

Le immagini che fai non possono prevalere contro ciò che Dio Stesso vuole che tu sia.

353 – 19 dicembre – Cap. 17 – Nota 1 (T-31.VIII.4:1)

—–

Non c’è ordine di difficoltà nei miracoli. Uno non è “più difficile” o “più grande” di un altro. Sono tutti uguali. Tutte le espressioni d’amo­re sono massimali.

354 – 20 dicembre – Cap. 17 – Nota 2 (T-1.I.1)

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Le favole possono essere piacevoli o spaventose, ma nessuno dichiara che sono vere. I bambini possono crederci e così, per un po’, le favole sono vere per loro. Tuttavia quando emerge la realtà, le fantasie svaniscono. La realtà non è scomparsa, nel frattempo.

355 – 21 dicembre – Cap. 17 – Nota 3 (T-9.IV.11:6-9)

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O vedi la carne oppure riconosci lo spirito. Non c’è compromesso tra i due. Se uno è reale l’altro deve essere falso, poiché ciò che è reale nega il suo opposto.

356 – 22 dicembre – Cap. 17 – Nota 4 (T-31.VI.1:1-3)

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Solo due sono le lezioni da apprendere. Ciascuna ha come suo risultato un mondo diverso. E ciascun mondo consegue sicuramente dalla sua fonte. Il risultato certo della lezione che il Figlio di Dio è colpevole è il mondo che vedi. È un mondo di terrore e disperazione.

357 – 23 dicembre – Cap. 17 – Nota 5 (T-31.I.7:1-5)

—–

Lo Spirito Santo è il Traduttore delle leggi di Dio per chi non le comprende. Non potresti fare questo tu stesso, perché una mente in conflitto non può essere fedele ad un solo significato e perciò cambierà il significato per preservare la forma.

358 – 24 dicembre – Cap. 17 – Nota 6 (T-7.II.4:5-6)

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Le leggi della percezione devono essere invertite, perché sono il rovescio delle leggi della verità.

359 – 25 dicembre – Cap. 17 – Nota 7 (T-26.VII.5:2)

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Oggi lascio che la visione di Cristo veda ogni cosa al posto mio senza giudicarla, ma dia invece a ciascuna di esse un miracolo d’amore.

360 – 26 dicembre – Cap. 17 – Nota 8 (L-349)

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Non ricorderai né cambiamento né mutamenti in Cielo. È solo qui che hai bisogno del contrasto. Contrasto e differenze sono aiuti necessari all’insegnamento perché, attraverso di essi impari cosa evitare e cosa cercare. Quando avrai imparato ciò troverai la risposta che farà scomparire il bisogno di ogni differenza.

361 – 27 dicembre – Cap. 17 – Nota 9 (T-13.XI.6:1-4)

—–

La colpa richiede punizione, e la sua richiesta è esaudita. Non nella verità, ma nel mondo di ombre e illusioni costruito sul peccato.

362 – 28 dicembre – Cap. 17 – Nota 10 (T-26.VII.3:1-2)

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E siamo stati salvati da tutta l’ira che pensavamo appartenesse a Dio e che abbiamo scoperto essere solo un sogno.

363 – 29 dicembre – Cap. 17 – Nota 11 (LII-Lez.Finali.Int.5:3)

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La salvezza è disfare. Se scegli di vedere il corpo, vedi un mondo di separazione, di cose scollegate e avvenimenti che non hanno alcun senso. Questo appare e scompare nella morte, quello è destinato alla sofferenza, e alla perdita. E nessuno è esattamente com’era l’istante prima, né tra un istante sarà come è ora. Chi può avere fiducia dove si vede così tanto cambiamento, poiché chi ne è degno se non è altro che polvere? La salvezza è disfare tutto ciò. Perché la coerenza nasce nella vista di coloro a cui la salvezza ha liberato gli occhi così che non hanno bisogno di guardare al prezzo di mantenere la colpa, perché hanno scelto, invece, di lasciarla andare.

364 – 30 dicembre – Cap. 17 – Nota 12 (T-31.VI.2)

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Non ho dimenticato nessuno. Aiutami ora a ricondurti nel luogo dove il viaggio fu iniziato, per fare con me un’altra scelta.

365 – 31 dicembre – Cap. 17 – Nota 13 (L-V.Ripasso.Int.7:4-5)


 

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